La Procura sta esaminando il fascicolo riguardante 33 morti sospette avvenute presso il Noa (Nuovo Ospedale Apuano) negli scorsi mesi.
Le accuse sarebbero di omicidio colposo per la morte della paziente Fernanda Ballerini, avvenuta il 31 dicembre 2017.
Il primario Alessandro Panorama, di ruolo presso il reparto di medicina, è stato iscritto nel registro degli indagati dal pubblico ministero Marco Mansi.
I familiari delle 33 presunte vittime sono stati convocati il prossimo 1º ottobre presso gli uffici giudiziari per l’affidamento dell’incarico al consulente medico della Procura e ad eventuali consulenti di parte dei familiari dei pazienti deceduti e del medico iscritto nel registro degli indagati.
Il fratello di Fernanda Ballerini (Pietro Luigi) è stato tra i primi a voler conoscere la verità rivolgendosi alle forze dell’ordine.
«Mia sorella Fernanda – ha sempre ripetuto in questi mesi Pietro Luigi – è entrata al Noa il 24 novembre del 2017 per una frattura del femore, dopo un odissea tra vari reparti (compreso un periodo di riabilitazione al Don Gnocchi) è mancata il 31 dicembre. Ora voglio sapere perché morta. Credo che ad averla uccisa sia stato un batterio. Per questo voglio la verità».
L’uomo si è così rivolto al pubblico ministero, insieme ad altri famigliari di pazienti deceduti nella stessa unità operativa. Ciò ha spinto la Procura a decidere di aprire un’indagine.
I famigliari potrebbero ora unire le forze per avviare una battaglia legale finalizzata a conoscere la verità.
«Confidiamo nel lavoro della magistratura che sicuramente farà chiarezza e fugherà ogni dubbio relativamente all’operato del medico», spiega la direzione dell’Asl dopo aver appreso la notizia dell’avviso di garanzia notificato al primario del Noa.
Il medico si difende ribadendo come “dopo aver effettuato tutte le necessarie verifiche il numero dei decessi in medicina era perfettamente in linea con quelli degli anni precedenti e che non erano avvenuti a causa di infezioni.
Infatti, nel periodo 20 dicembre 2017 – 10 gennaio 2018, a fronte di circa 200 accessi, si sono avuti in medicina 33 decessi. Il dato è, in valore assoluto e percentuale, sovrapponibile a quello rilevato nelle medicine degli ospedali dell’area che hanno struttura, organizzazione e quantità di accessi paragonabili».
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