Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Cesare Hoffer, coordinatore territoriale del sindacato infermieristico.
La Giunta provinciale di Trento, dopo aver sentito le organizzazioni sindacali, aveva individuato tramite Delibera n. 693 del 26/05/2020 un incentivo economico “coronavirus” di tipo risarcitorio esclusivamente per un numero limitato di dipendenti dell’Apss e delle Apsp, prevedendo due fasi applicative.
A riconoscimento del grande lavoro sin qui svolto dagli operatori sanitari dall’inizio dell’emergenza Covid-19, con nostra specifica nota avevamo chiesto alla Giunta che in Apss l’incentivo economico fosse rivolto in primis agli operatori che avevano svolto la propria attività nei reparti Covid e a tutti i servizi di front-line, come i pronto soccorso, le cure primarie, il servizio di 118, il servizio di igiene e sanità pubblica. L’Azienda sanitaria ha dato quindi seguito ai dettami previsti dalla prima fase della delibera, ma già nell’applicazione della prima fase dobbiamo purtroppo segnalare alcune criticità nell’applicazione dell’incentivo “coronavirus”:
- All’interno dello stesso servizio il personale medico è stato incentivato e quello infermieristico escluso dal riconoscimento economico (due pesi e due misure?).
- In molti ospedali i coordinatori del personale, sebbene abbiano prestato la propria attività nell’organizzazione dei reparti Covid, profondendo grande impegno nella gestione dell’emergenza, sono stati esclusi dall’incentivo (?).
- Molti professionisti infermieri delle cure primarie, i professionisti del servizio igiene e sanità pubblica (infermieri e assistenti sanitari), le ostetriche, seppur impegnati strenuamente in prima linea e dedicati all’esecuzione di tamponi, attività di monitoraggio e screening, non sono stati assolutamente presi in considerazione.
- Molti professionisti infermieri e sanitari di tanti reparti, che sono comunque stati impegnati nell’assistere pazienti positivi o sospetti, sono stati ingiustamente esclusi.
Spiace ancora una volta constatare, inoltre, che da parte aziendale, ad oggi, non ci è stato fornito alcun chiarimento in merito al personale coinvolto nella cosiddetta fase due, prevista dalla Delibera n. 693 del 26/05/2020, noi di Nursing Up Trento auspichiamo che sia fin da subito dato al personale il giusto riconoscimento, dopo la disponibilità e il grande impegno dimostrato. Ma purtroppo, da quanto abbiamo percepito, ancora una volta circa il 70% del personale sarà escluso.
A questo punto Nursing Up, viste le continue e ripetute richieste rimaste inascoltate e alla luce del recente taglio effettuato dalla Giunta provinciale ai 20 milioni di euro per l’indennità di vacanza contrattuale per i contratti provinciali 2019/2021, dichiara lo stato di mobilitazione dei professionisti sanitari del comparto.
Se non ci saranno adeguate risposte, e in assenza di un serio confronto istituzionale, per quanto ci riguarda, a breve apriremo una ancor più dura stagione di lotta a livello provinciale. I nostri infermieri, i nostri professionisti sanitari sono i peggio pagati in Europa. Ormai siamo stanchi di essere presi in giro!
Redazione Nurse Times
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