Intervento di Alessio Biondino, infermiere e autore di Nurse Times, a Radio Roma Capitale (FM 93.0 a Roma)
Tra gli argomenti trattati, il modello di assistenza domiciliare ad alta intensità (per i disabili gravissimi) utilizzato nel Lazio, che prevede, troppo spesso, la presenza a domicilio per 6/12 ore di infermieri che si ritrovano a fare i badanti…
Ieri, 28 Febbraio 2017, sono intervenuto a Radio Roma Capitale (FM 93.0 a Roma) per parlare di assistenza domiciliare ad alta intensità; ovvero quella erogata dalle Asl ai disabili gravissimi, dimessi dagli ospedali e che si ritrovano connessi a dei presidi tecnologici per poter sopravvivere.
Come dj Fabo, morto in Svizzera due giorni fa e la cui scelta di ricorrere al suicidio assistito ha destato molto clamore, oltre che rispolverare nelle coscienze degli italiani il delicato tema del fine vita.
In studio, coordinati dal padrone di casa Francesco Vergovich, si è dibattuto a proposito del modello di assistenza domiciliare che viene utilizzato qui nella regione Lazio per i pazienti cronici gravissimi. Modello virtuoso che, molto spesso, prevede la presenza di infermieri (inviati da cooperative appaltate con le Asl…), impegnati con turni di 6/12 ore presso il domicilio del paziente e che si dedicano esclusivamente a lui… di fatto comportandosi, per quasi tutto il turno di lavoro, come un badante.
Realtà, questa, che per diversi motivi, economici (un infermiere a domicilio con turni di 6/12 ore costa troppo ed è… uno spreco!) e di decoro professionale (l’infermiere non è un badante!), non può proprio più continuare ad esistere… serve qualcosa di diverso.
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