L’appello della presidente della Federazione nazionale in occasione della giornata formativa organizzata a Milano dal Collegio Ipasvi del capoluogo lombardo, di Lodi e Monza e Brianza. Anche Nurse Times protagonista della tavola rotonda dedicata alla presenza della professione su social media e mass media
MILANO – Due mondi che si incontrano e spesso si fondono, non sempre con risultati positivi. Anzi non mancano le occasioni in cui la professione infermieristica inciampi nel mondo dei social, rischiando quel corto circuito che fa dimenticare di essere infermieri “non solo quando si indossa la divisa o il camice” oppure “quando si timbra il cartellino”.
Parole che hanno tutte le caratteristiche di un richiamo, rilanciata dal presidente della Federazione nazionale dei Collegio Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, tra gli ospiti della giornata formativa promossa dal Collegio Ipasvi di Milano – Lodi e Monza-Brianza.
“La professione ai tempi di internet, mass media e social network” non è solo il titolo dell’incontro ospitato nell’aula convegni dell’ospedale San Raffaele, ma il punto di partenza per una riflessione a 360 gradi con giuristi, avvocati, esperti in web e, nella seconda parte dell’incontro, con chi gli infermieri li racconta dal di dentro. Come fa il nostro giornale, NurseTimes, tra gli ospiti insieme ad altre testate di settore, nella tavola rotonda dedicata all’importanza, per la professione infermieristica, di essere sui social media.
Una opportunità e, al tempo stesso, un nota dolente soprattutto quando si abusa dei social (tra i quali facebook resta quello più utilizzato); anche per questo non esita, la presidente Mangiacavalli, a richiamare tutti gli infermieri ad un decoro nel presentarsi sul web: “Non lo auspico – ammonisce – lo pretendo soprattutto a chi fa rappresentanza professionale”.
Nessun riferimento specifico, ma un richiamo netto ai presidenti provinciali dei Collegi Ipasvi a non sbracare proprio per il ruolo che ricoprono. “Siamo infermieri dentro e fuori l’ambito professionale. I 103 presidenti provinciali devono avere il massimo rigore nella comunicazione istituzionale e personale” ha sottolineato la Mangiacavalli.
Ma il web e i social network restano una risorsa anche per la professione infermieristica. Anzi proprio attraverso la consultazione on line la Federazione ha scelto di coinvolgere i 440mila infermieri italiani nel dibattito sul nuovo codice deontologico: “Gli infermieri lo devono sentire loro – ha spiegato la Mangiacavalli – e per questo è stata avviata la consultazione on line”. Ed è proprio al nuovo codice deontologico che si guarda perché, nei capitoli che riguardano l’informazione, si possa prevedere un codice di autoregolamentazione per l’utilizzo dei social network da parte degli infermieri. Per evitare quei cortocircuiti, tra responsabilità professionale e utilizzo del web, che rischiano di minare la professione infermieristica.
Salvatore Petrarolo
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