“È una ricorrenza che tocca da vicino i professionisti sanitari, anche se per loro dovrebbe celebrarsi ogni giorno”, dice il presidente Danilo Massai.
“Essere un infermiere, un buon infermiere, significa essere vicino alle persone ogni giorno, per prendersene cura non solo attraverso terapie e assistenza fisica, ma anche offrendo il proprio sostegno in ogni momento della malattia”. Il messaggio dell’Ordine delle professioni infermieristiche interprovinciale Firenze-Pistoia arriva in occasione della Giornata mondiale del malato, ricorrenza che cade oggi, 11 febbraio, istituita dalla Chiesa Cattolica, ma che coinvolge tutta la cittadinanza, laica o religiosa che sia.
“È una giornata che tocca da vicino i professionisti sanitari – spiega il presidente di Opi Firenze-Pistoia, Danilo Massai -, anche se per loro la Giornata del malato dovrebbe celebrarsi ogni giorno. Ogni giorno in cui infermieri e infermieri pediatrici, accanto a medici, operatori sociosanitari e a tutte le figure del mondo sanitario che si interfacciano con i pazienti, mettono le loro competenze, ma soprattutto se stessi a servizio del prossimo, cercando di rispondere al meglio alle loro richieste, alle loro domande, ai loro bisogni”.
“Un’attitudine, oltre che un dovere deontologico, che ci deve accompagnare nel nostro percorso professionale e umano in ogni momento – proseguono da Opi Firenze-Pistoia -. Nella quotidianità con professionalità e umanità, in emergenza con tempestività e lucidità, nel soccorso alle persone vittima di violenza con empatia e delicatezza, nell’accompagnamento al fine vita offrendo il proprio sostegno tanto al malato quanto ai suoi familiari”.
Redazione Nurse Times
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