Una nuova frontiera della prevenzione punta alla prevenzione dell’invecchiamento, rallentandone l’arrivo.
Le malattie croniche sono causa di morte per 40 milioni di persone ogni anno (circa il 70% di tutti i decessi a livello globale). Il numero maggiore di decessi è dovuto alle malattie cardiovascolari (17,7 milioni di persone), seguite dai tumori (8,8 milioni), dalle malattie respiratorie (3,9 milioni) e dal diabete (1,6 milioni). L’87% dei decessi avviene nei Paesi a basso-medio reddito. Lo riferisce l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nelle ultime fact sheet pubblicate (https://www.epicentro.iss.it)
Alla Conferenza europea sulle malattie croniche e la promozione di un sano invecchiamento in tutto il ciclo di vita dello scorso 28 febbraio 2017 è stato palesato e consolidato il progetto JA-CHRODIS (Joint Action on Chronic Diseases), che si pone come obiettivo il contenimento delle malattie non trasmissibili, ma a elevato impatto sociale ed economico.
JA-CHRODIS è un progetto di azione comune finanziato nell’ambito del terzo programma dell’UE per la salute 2014-2020. Prevenzione primaria, promozione della salute attraverso il capacity-building, rafforzare il people-oriented (favorendo la centralità del paziente e non della patologia) sono la matrice di forza dell’intero progetto (https://www.euro.who.int)
Le modalità di studio mirano a esaminare i geroprotettori, ovvero le molecole che potrebbero rallentare l’arrivo delle malattie legate all’età e garantire una vecchiaia in salute. Su modelli animali sono stati sperimentati farmaci come la metformina, la rapamicina e i senolitici, che sarebbero in grado di eliminare le cellule senescenti. La rapamicina, ad esempio, si comporterebbe come farmaco in grado di rallentare l’invecchiamento, ma distrugge il sistema immunitario. Questo antibiotico macrolide, infatti, è un potente immunosoppressore.
A ben vedere, patologie come osteoporosi, osteoartrite e cataratta, su modelli animali, hanno suggerito dati incoragianti circa la possibilità di prevenirle. Le motivazioni degli studi di settore in merito non puntano ad allungare la vita nei pazienti, ma a far vivere la senescenza in maniera sana e dignitosa, offrendo maggiori opportunità di benessere.
Michele Calabrese
Fonte: www.adnkronos.com
https://lamedicinainunoscatto.it/2018/03/geroprotettori-una-possibile-risposta-ai-problemi-della-terza-eta/
Lascia un commento