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Galaverna (Opi Cuneo) sulla carenza di infermieri in Piemonte: “Le cause? Scarso riconoscimento professionale e vincolo di esclusività”

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Galaverna (Opi Cuneo) sulla carenza di infermieri in Piemonte: "Le cause? Scarso riconoscimento professionale e vincolo di esclusività"
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“In Piemonte mancano da 3mila a 4mila infermieri e gli iscritti a Opi Cuneo sono 4.800. In pratica, è come se la provincia di Cuneo fosse senza infermieri”. E’ con questo paradosso che Remo Galaverna, presidente di Opi Cuneo, ha spiegato il fenomeno della carenza di infermieri in Piemonte durante il suo intervento a Quarta Parete, trasmissione di TargatoCN e La Voce di Alba.

I motivi della carenza di infermieri nel settore pubblico, causata anche dalla loro fuga verso l’estero o verso il privato, secondo Galaverna, sono di diversa natura: “Innanzitutto di natura economica. Da questo punto di vista manca un adeguato riconoscimento, specie se paragoniamo gli stipendi degli infermieri italiani a quelli dei colleghi stranieri. Un problema aggravato dalla persistenza del vincolo di esclusività, che impedisce di svolgere anche attività privata, magari in qualche struttura per anziani, dove c’è molto bisogno della nostra figura professionale. Questo vincolo, che invece non esiste per i medici, impedisce agli infermieri di arrotondare i propri compensi”.

Un altro grosso limite, sempre a detta di Galaverna, è il mancato riconoscimento delle competenze specifiche, conseguite non solo attraverso la laurea triennale, ma spesso anche con il conseguimento, a proprie spese, di uno o più master: “Questo percorso formativo non viene riconosciuto e, di conseguenza, manca la possibilità di un avanzamento di carriera. Sarebbe invece opportuno valorizzare la professione, dandoci per esempio la possibilità di prescrivere non dico farmaci, ma quei presidi che rientrano nelle nostre competenze. Purtroppo oggi un infermiere specializzato non ha alcuna garanzia di lavorare nell’ambito per il quale si è ulteriormente formato”.

Redazione Nurse Times

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