La situazione nei pronto soccorso è “da incubo” e le corsie ospedaliere sono “sotto assedio”. Lo afferma la Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce), sottolineando come la causa del disagio sia “la campagna vaccinale del tutto inadeguata contro Covid e influenza”.
Da diverse settimane, spiega Foce, si assiste al fenomeno dell’aggravarsi del caos nei nostri sistemi di emergenza, con molte centinaia di pazienti in attesa di trasferimento in reparti di degenza ordinaria o di terapia intensiva. Tempi che possono durare anche diversi giorni.
La causa principale di questa situazione, rilevano gli esperti Foce, “è certamente la combinazione delle acuzie prodotte contemporaneamente dall’infezione Covid e dall’influenza”, e ciò che rende “estremamente preoccupati è l’aumento progressivo della mortalità da Covid: nel 2023, da 40-50 decessi alla settimana in luglio/agosto si è passati a 150 morti in ottobre, a 290 in novembre, a 425 a fine dicembre, per arrivare, nel 2024, a 371 in quest’ultima settimana”.
Il punto, avverte Foce, è che “abbiamo assistito a una totale rimozione del SarsCoV-2”. Di conseguenza “la campagna vaccinale è stata del tutto insoddisfacente”. Gli esperti snocciolano altri numeri: “Dall’inizio della campagna al 4 gennaio 2024 sono stati vaccinati nel nostro Paese appena 1.927.035 cittadini. In particolare, il 13,6% degli ultraottantenni, il 10,3% della fascia di età tra 70-79 anni e solo il 4,7% dei cittadini tra i 60-69 anni”.
Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia continuano ad essere le Regioni in cui si concentra la maggior parte delle dosi somministrate, mentre tutte le regioni del Sud, Lazio, Marche e Abruzzo hanno prodotto numeri molto bassi.
Inoltre si registra l’effetto negativo dell’allentamento delle misure e degli strumenti di distanziamento e delle mascherine. A farne le spese sono i più anziani e i pazienti fragili. Foce manifesta dunque “tutta la preoccupazione e lo sconcerto per questa allarmante situazione, per la mancanza di qualsiasi programmazione ed organizzazione di una campagna vaccinale già difficile”.
Va evidenziato, conclude Foce, anche “lo spreco di risorse pubbliche, dovuto al mancato utilizzo di enormi quantità di dosi vaccinali già acquistate dallo Stato”.
Redazione Nurse Times
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