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Fnopi in audizione al Senato: “Tolleranza zero sulle violenze contro gli operatori sanitari”

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Fnopi in audizione al Senato: “Tolleranza zero sulle violenze contro gli operatori sanitari”
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Per Franco Vallicella, intervenuto in rappresentanza della Federazione, occorrono maggiori sinergie professionali.

Il sito della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche ha pubblicato una sintesi e il testo completo dell’audizione alla Commissione Igiene e del Senato sul Ddl Sicurezza per esercenti professioni sanitarie (A.S. 867).

Secondo Fnopi è necessario che si dia il via a una formazione continua degli operatori sugli aspetti della comunicazione e della relazione di aiuto nei confronti degli assistiti. È importante che i professionisti sappiano comunicare con fermezza che gli atti di violenza non sono permessi o tollerati.

Oggi, secondo la Federazione, si stanno affermando messaggi culturali che inducono la popolazione a coltivare una rabbia crescente verso gli operatori delle strutture. A ciò concorrono le notizie spesso scandalistiche sui servizi sanitari, che creano a priori un’aspettativa negativa nei confronti dei servizi, fomentando la frustrazione e la rabbia e minando il rapporto di fiducia tra cittadini e operatori.

“Non è creando allarme sociale o incertezza nei cittadini – ha detto Franco Vallicella, componente del Comitato centrale Fnopi all’audizione – che si risolvono i problemi del Ssn. E non si riduce la violenza rimettendo il medico o un’altra figura professionale al centro: al centro si deve rimettere il paziente. Non è possibile scindere il problema rispetto a una professionalità. Ad affrontarlo deve essere l’equipe: i medici, gli infermieri e le stesse aziende devono costruire sinergie in questo senso, perché non sono il solo ministero della Salute o le sole Regioni a poter risolvere il problema. È un problema di contesto”.

Vallicella ha poi aggiunto: “Si deve anche stare attenti a non far passare messaggi distorti, come quello sull’emergenza e le relative competenze, che mettono ansia e generano paure nei cittadini, inasprendo il loro rapporto con gli operatori. Solo l’impegno comune di tutti (direzioni aziendali, dirigenza infermieristica e medica, coordinatori, professionisti e loro rappresentanti, organizzazioni sindacali, rappresentanti dei cittadini, organi di informazione) può migliorare l’approccio al problema e assicurare un ambiente di lavoro sicuro. Tanto più che gli atti di violenza possono ripercuotersi negativamente sulla qualità dell’assistenza offerta ai cittadini”.

Redazione Nurse Times

ALLEGATO: Memoria Fnopi sul Ddl Sicurezza

 

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