Un problema di non poco conto si sta riscontrando all’Asl Latina, dove da qualche giorno è arrivato un farmaco pressoché introvabile in Italia perché il suo principio attivo non è più prodotto nel nostro Paese. Qual è il problema? Semplice, questo farmaco, a base di lisina acetilsalicilato, viene importato dalla Cina, ma con un bugiardino scritto nella lingua del Paese d’origine, e non in italiano. Va da sè che nessuno capisce cosa c’è scritto (posologia, metodo di utilizzo, effetti collaterali, eccetera).
All’Asl Latina il medicinale in questione arriva in virtù di una procedura con bando estero “da un’azienda indicata dall’Aifa, come precisa il direttore sanitario Sergio Parrocchia. Tutto in regola, dunque, da questo punto di vista. La stessa Aifa, però, sottolinea come “in materia di commercializzazione dei farmaci di importazione parallela” il bugiardino debba essere scritto in italiano.
“Bisogna partire da un presupposto diverso – spiega il direttore sanitario di Asl Latina -. I medici, infatti, sanno esattamente, attraverso il principio attivo del farmaco, quali dosi utilizzare sui pazienti, al di là del foglio informativo. Inoltre c’è il completo supporto dei farmacisti dell’ospedale”. I malumori, tuttavia, non mancano, perché la mancanza della traduzione in lingua italiana sul bugiardino sembra contravvenire la normativa sull’importazione dei farmaci.
Ma c’è anche un altro problema: il nome del farmaco non è riportato né sulla sulla singola confezione né su quella contenente più confezioni. La scritta, infatti, è tutta in cinese e Google Translate la traduce così: “L’iniezione di lisina”. Basta questo per rassicurare chi deve somministrare il farmaco? “I nostri farmacisti sono in grado di dare tutte le risposte di cui il personale sanitario avrà bisogno per questo farmaco di importazione”, chiosa il direttore sanitario di Asl Latina.
Redazione Nurse Times
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