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Ecm, insediata la nuova Commissione nazionale per la formazione continua in medicina: le questioni sul tavolo

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Ecm, insediata la nuova Commissione nazionale per la formazione continua in medicina: le questioni sul tavolo
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Venerdì scorso si è insediata al ministero della Salute la settima Commissione nazionale per la formazione continua in medicina. L’importanza della formazione Ecm, già sottolineata nei giorni scorsi dal ministro Orazio Schillaci, è stata ribadita da Roberto Monaco, presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie (Cogeaps), ai microfoni di Quotidiano Sanità.

Altre questioni che la Commissione dovrà affrontare riguardano la maggior qualità dell’offerta formativa e la riforma del sistema per stare al passo con le nuove esigenze di salute della popolazione, con quelle professionali degli operatori sanitari e con le evoluzioni della tecnologia, senza dimenticare le sanzioni per gli inadempienti.

In forza dei decreti attuativi della Legge Gelli-Bianco, che a breve saranno approvati, troverà attuazione la norma per cui i professionisti non in regola con i crediti formativi del triennio 2023-2025 non potranno accedere alla copertura assicurativa, e quindi si troveranno scoperti dalla protezione in caso di contenzioso a loro carico.

“Tutti i professionisti sanitari potranno avere problemi sul piano assicurativo se non raggiungeranno almeno il 70% dei crediti ECM necessari – conferma Monaco –. Il nostro impegno deve essere quello di cercare di aumentare il numero dei professionisti formati, affinché possano adempiere a questa norma di legge”.

Molti professionisti sanitari, comunque, si stanno mettendo in regola, raccogliendo i crediti Ecm necessari entro il 31 dicembre (termine già prorogato e non soggetto a ulteriori proroghe). “Come Cogeaps – spiega Monaco –, abbiamo raccolto alcuni dati che dimostrano come nel triennio non ancora concluso la percentuale di corsi fruiti dai professionisti sanitari è aumentata rispetto a quella dello scorso triennio, il quale, a sua volta, aveva visto numeri migliori rispetto ai trienni precedenti. Ciò vuol dire che c’è grande interesse intorno alla formazione continua. Bisogna ora lavorare per dare maggiore qualità a questa formazione”.

Redazione Nurse Times

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