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Tecnico sanitario ricuce cadavere sorridendo e posta foto: ferma condanna dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Brindisi

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Tecnico sanitario ricuce cadavere sorridendo e posta foto: ferma condanna dell'Ordine Tsrm e Pstrp di Brindisi
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Domenica Argese, presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp di Brindisi, interviene sul caso dell’iscritta che ha ricucito un cadavere sorridendo, per poi pubblicare la foto sui social: “Comportamento censurabile”.

“Esprimiamo ferma disapprovazione circa la diffusione, tramite social network, dell’immagine in cui un’operatrice sanitaria compare mentre sutura il corpo esanime di una persona in sede di esame autoptico”.

Così, in una nota, Domenica Argese, presidente dell’Ordine Tsrm e Pstrp (tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni tecniche) della provincia di Brindisi, albo a cui è iscritta la coordinatrice del servizio di Anatomia e istologia patologica dell’ospedale Perrino di Brindisi, che ha pubblicato su un suo profilo social una foto che la ritrae sorridente mentre ricuce parti del cadavere di un uomo.

L’Ordine professionale ha avviato un’indagine interna e adotterà “le misure necessarie per intraprendere l’azione disciplinare nei confronti della professionista”, assicura Argese. “Il fatto che sia una nostra iscritta – aggiunge – è solo l’elemento che consente di individuare quale sia l’ente che deve intervenire disciplinarmente, ma l’accaduto è grave e censurabile in sè, a prescindere dal profilo di chi ha agito”.

Sempre Argese: “Resta un gesto deprecabile e inaccettabile, lesivo della dignità e del corpo di quella persona, nonché delle professioni sanitarie, e che viola i principi a cui tutti gli iscritti all’Ordine sono tenuti a isprirare il proprio agire”.

Secondo quanto riferisce la stessa Argese, la professionista coinvolta nella vicenda è in possesso delle competenze necessarie per eseguira suture su cadaveri, “avendo frequentato un master dedicato”. Il che fuga “l’eventualità di un ulteriore elemento di censura: il possibile esercizio abusivo di altra professione sanitaria”.

Conclude Argese: “Nonostante le competenze tecniche, l’approccio e la pubblicazione della fotosono estremamente inappropriati e contrari all’etica e alla deontologia priofessionale. Pertanto da censurare con fermezza”.

Redazione Nurse Times

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