All’ospedale di Vicenza, per la prima volta in una realtà pubblica italiana, iniettati in un malato terminale i suoi stessi globuli bianchi. I globuli sono stati prelevati e modificati nel loro Dna per essere efficaci contro il cancro.
Il paziente era un 68enne. A 15 giorni dall’infusione di linfociti modificati, ha ripreso a mangiare. Poi, è stato dimesso in buone condizioni (secondo quanto riportato sul “Corriere del Veneto”).
La terapia si chiama Car-T (Chimeric antigen receptor). I linfociti prelavati dal paziente sono stati mandti negli Stati Uniti in contenitori a meno 170 gradi e poi modificati geneticamente pe rpoter aggredir eil cancro una volta reimmesse nell’organismo del malato.
L’obiettivo è quello di riuscire a curare con questo metodo circa 50 pazienti all’anno. La nuova terapia costerebbe 320mila eruo a trattamento, costo che sarà interamente coperto dal fondo nazionale sui farmaci sperimentali.
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