La definizione dello stato di coscienza si caratterizza da diverse enunciazioni che si potrebbero riassumere definendola come lo stato di fisiologico funzionamento della funzione di vigilanza e della funzione della consapevolezza del sé e dell’ambiente
L’alterazione del prodotto delle funzioni poc’anzi descritte depone per uno status di incoscienza.
In tal caso funzioni come la memoria esplicita, la percezione, l’attenzione, le emozioni, le funzioni esecutive e la collaborazione mediante espletamento di ordini semplici vengono meno.
Nei disturbi della coscienza, in rapporto con lesioni limitate del tronco cerebrale e dell’encefalo, si può assistere a dei disordini del respiro.
L’attività respiratoria nei disturbi della coscienza è connotata da reperti obiettivi tipici, associati inequivocabilmente a delle lesioni cerebrali.
Abbiamo il ritmo di Cheyene Stokes, l’iperventilazione centrale neurogena, respiro apneustico, il respiro di Biot e Kussmaul.
Il ritmo di Cheyene Stokes è caratterizzato dall’alternanza regolare di fasi d’iperpnea in cui l’ampiezza dei movimenti respiratori cresce e poi decresce progressivamente e di fasi di apnea più brevi delle precedenti.
In questi soggetti l’accumulo di CO₂ produce iperpnea che a sua volta è responsabile di una diminuzione del contenuto di CO₂ nel sangue al di sotto del livello utile per stimolare i centri respiratori, per cui il respiro si arresta.
Durante l’apnea il CO₂ si accumula nuovamente e si eleva oltre il livello normale per cui il ciclo periodico riparte.
È legato a lesioni bilaterali profonde dell’encefalo o da una sofferenza del diencefalo, che determinano una soppressione del controllo esercitato dalle strutture nervose superiori sui sistemi regolatori del tronco cerebrale.
L’iperventilazione centrale neurogena è un’iperpnea regolare, rapida (45 – 60/min), profonda dovuta a lesioni tegmentali della porzione ponto-mesencefalica.
Il respiro apneustico, raro nell’uomo, consiste in una pausa del respiro che interviene nella fase inspiratoria e si riscontra nelle lesioni del 1/3 rostrale del ponte.
Il respiro di respiro di Biot (detto anche respiro atassico) è irregolare ed impossibile a prevedersi per una lesione dei centri respiratori bulbari a livello della porzione dorso mediale del bulbo, nella formazione reticolare.
Il respiro di Kussmaul è osservabile in ogni forma di acidosi metabolica e si presenta come aumento degli atti respiratori come meccanismo di compenso della acidosi metabolica consolidata (a causa di insufficienza renale, chetoacidosi diabetica).
Detto anche respiro grosso o boccheggiante la tipologia di inspirazione profonda e rumorosa che lo caratterizza si manifesta anche in caso di intossicazione da etanolo o salicilati e lesioni mesencefaliche.
CALABRESE Michele
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