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Disordini respiratori nello stato di incoscienza associati a trauma

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Disordini respiratori nello stato di incoscienza 2
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La definizione dello stato di coscienza si caratterizza da diverse enunciazioni che si potrebbero riassumere definendola come lo stato di fisiologico funzionamento della funzione di vigilanza e della funzione della consapevolezza del sé e dell’ambiente

L’alterazione del prodotto delle funzioni poc’anzi descritte depone per uno status di incoscienza.

Disordini respiratori nello stato di incoscienza 1

In tal caso funzioni come la memoria esplicita, la percezione, l’attenzione, le emozioni, le funzioni esecutive e la collaborazione mediante espletamento di ordini semplici vengono meno.

Nei disturbi della coscienza, in rapporto con lesioni limitate del tronco cerebrale e dell’encefalo,  si può assistere a dei disordini del respiro.

L’attività  respiratoria nei disturbi della coscienza è connotata da reperti obiettivi tipici, associati inequivocabilmente a delle lesioni cerebrali.

Disordini respiratori nello stato di incoscienza

Abbiamo il ritmo di Cheyene Stokes, l’iperventilazione centrale neurogena, respiro apneustico, il respiro di Biot e Kussmaul.

Il ritmo di Cheyene Stokes è caratterizzato dall’alternanza regolare di fasi d’iperpnea in cui l’ampiezza dei movimenti respiratori cresce e poi decresce progressivamente e di fasi di apnea più brevi delle precedenti.

In questi soggetti l’accumulo di CO₂ produce iperpnea che a sua volta è responsabile di una diminuzione del contenuto di CO₂ nel sangue al di sotto del livello utile per stimolare i centri respiratori, per cui il respiro si arresta.

Durante l’apnea il CO₂ si accumula nuovamente e si eleva oltre il livello normale per cui il ciclo periodico riparte.

È legato a lesioni bilaterali profonde dell’encefalo o da una sofferenza del diencefalo, che determinano una soppressione del controllo esercitato dalle strutture nervose superiori sui sistemi regolatori del tronco cerebrale.

L’iperventilazione centrale neurogena è un’iperpnea regolare, rapida (45 – 60/min), profonda dovuta a lesioni tegmentali della porzione ponto-mesencefalica.

Il respiro apneustico, raro nell’uomo, consiste in una pausa del respiro che interviene nella fase inspiratoria e si riscontra nelle lesioni del 1/3 rostrale del ponte.

Il respiro di respiro di Biot  (detto anche respiro atassico) è irregolare ed impossibile a prevedersi per una lesione dei centri respiratori bulbari a livello della porzione dorso mediale del bulbo, nella formazione reticolare.

Il respiro di Kussmaul è osservabile in ogni forma di acidosi metabolica e si presenta come aumento degli atti respiratori come meccanismo di compenso della acidosi metabolica consolidata (a causa di insufficienza renale, chetoacidosi diabetica).

Detto anche respiro grosso o boccheggiante la tipologia di inspirazione profonda e rumorosa che lo caratterizza si manifesta anche in caso di intossicazione da etanolo o salicilati e lesioni mesencefaliche.

CALABRESE Michele

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