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Nursing Up Trento: “Ennesima aggressione, stavolta al Pronto soccorso dell’ospedale di Rovereto. Non ci sono più parole”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Cesare Hoffer e Fabio Lavagnino (Nursing Up Trento).

L’ennesimo episodio di violenza ai danni del personale sanitario è avvenuto nella notte tra domenica 3 e lunedì 4 agosto al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto (Trento), con un’aggressione nei confronti di colleghi infermieri.

Questo stato di cose è inaccettabile ed è la dimostrazione che ormai questo fenomeno sociale deve essere affrontato con altri strumenti, oltre a migliorare la sicurezza degli operatori sul campo tramite il potenziamento degli organici e provvedimenti di tipo logistico. E’ però chiaro che ora deve essere la Provincia di Trento a scendere in campo. I provvedimenti adottati fin qui dall’Azienda sanitaria si sono dimostrati totalmente inadeguati. I nostri infermieri, già stanchi e stressati, si sentono abbandonati dalle istituzioni e non devono essere lasciati soli!

Esprimiamo la massima solidarietà agli operatori coinvolti. E’ palese che la presenza dei vigilantes nelle 24 ore non è più sufficiente ad arginare il fenomeno delle aggressioni, perché la loro possibilità di intervento è limitata. Bisogna garantire ai pronto soccorso la costante presenza delle forze dell’ordine, la cui presenza è invece stata ridotta, e delle guardie giurate armate 24 ore su 24.

Se la provincia di Trento vuole diventare veramente attrattivo nei confronti delle professioni infermieristiche e sanitarie, deve creare situazioni lavorative dove il professionista lavori in sicurezza. Da questo punto di vista c’è molto da fare. Chiediamo pertanto l’intervento dell’assessore Tonina e la convocazione urgente del tavolo aziendale sugli “agiti aggressivi”, dove i sindacati sono presenti in pianta stabile e proattiva.

Il personale del Pronto soccorso è già in difficoltà anche per l’adozione del nuovo sistema informatico, che ha allungato i tempi di attesa dei pazienti, in particolare nelle procedure di triage. Pertanto è ulteriormente esposto a situazioni legate all’aggressività dei pazienti. Garantire la loro sicurezza vuol dire assicurare la possibilità di erogare prestazioni efficaci, nonché garantire sicurezza e qualità delle cure ai pazienti.

Redazione Nurse Times

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