I 18 infermieri non hanno potuto partecipare al bando per quattro borse di studio per “Assistente di sala” (VEDI) perché riservato solo agli studenti del polo foggiano.
“Chiediamo l’immediata modifica” ; ribadiscono nella missiva inviata anche al Consiglio direttivo provinciale Ipasvi della Bat, ai consiglieri regionali della Sesta provincia, al Rettore dell’Università degli studi di Foggia e del DG degli Ospedali Riuniti di Foggia
BARLETTA – Un sopruso da cancellare in fretta, una discriminazione intollerabile che non può passare sotto silenzio.
Non ci stanno i neo laureati in infermieristica dell’Università di Foggia ma che hanno compiuto il loro percorso di studi nel polo formativo di Barletta.
Distinguo necessario per una storia che ha già sollevato polemiche (come raccontato dal nostro giornale) ma che adesso arriva ai vertici della politica pugliese, in testa il presidente della Regione e assessore alla Sanità, Michele Emiliano.
E’ lui il primo destinatario della lettera, firmata da 18 neo infermieri del polo di Barletta, più arrabbiati che delusi per una discriminazione che fa piombare nel Medioevo: per questi dottori in infermieristica, infatti, è stata preclusa in origine la possibilità di partecipare al bando dell’Università di Foggia, che prevede quattro borse di studio in infermieristica attivate dagli Ospedali Riuniti di Foggia per “Assistenti di sala”.
Infatti nel bando è previsto che possano partecipare (come hanno fatto) solo i neo laureati nel polo formativo di Foggia.
Una discriminazione messa nera su bianco anche in fondo alla graduatoria degli ammessi: l’unica esclusa paga il fatto di essersi laureata in infermieristica nel polo formativo di San Severo.
Insomma un’anomalia che i neo laureati del polo di Barletta non hanno nessuna intenzione di tollerare e sollecitando un intervento netto, con il loro documento, non solo da parte del presidente Emiliano ma anche del Consiglio provinciale ipasvi della Bat, dei consiglieri regionali della sesta provincia, del Magnifico rettore dell’Università di Foggia e del direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ospedali Riuniti”, Antonio Pedota.
Il concetto ribadito è netto: quel bando ha tolto la possibilità di partecipare a tutti gli studenti che hanno conseguito la laurea in infermieristica presso la stessa università, nello stesso corso di laurea ma (ed ecco la discriminazione) nella sede di Barletta.
“L’azione discriminante posta in essere dall’Azienda e dall’Università di Foggia – scrivono i firmatari del documento – contrasta con i principi cardine dell’ordinamento italiano che ha sempre riconosciuto come requisito della democrazia il principio di uguaglianza nell’accesso a qualsiasi forma di incarico o reclutamento funzionale per utilità della pubblica amministrazione”.
Nulla di tutto questo, invece, è contenuto nel bando che i neo laureati del polo di Barletta chiedono venga modificato “consentendo agli scriventi di partecipare”.
E se l’Università di Foggia e l’Azienda ospedaliera continueranno a fare orecchie da mercante, come se nulla fosse, i neo laureati in infermieristica di Barletta sperano che il loro appello (misto a rabbia) trovi ascolto in chi la sanità pugliese la governa.
Perché un sopruso così evidente non può passare in cavalleria.
Salvatore Petrarolo
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