I ricercatori: “I nostri risultati dovrebbero alleviare qualsiasi preoccupazione che i genitori possano avere riguardo alla limitazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari dei loro figli”
Un importante messaggio è arrivato da una revisione degli studi (ben 95, tra il 1990 e il 2017, in cui sono stati coinvolti oltre 203.000 bambini) condotti sull’impatto del consumo del latte (intero e scremato) e dei prodotti caseari: il latte vaccino e i prodotti da esso derivati non svolgono un ruolo nell’insorgenza dell’obesità infantile.
I ricercatori, coordinati da Anestis Dougkas, hanno di fatto appurato come non ci siano affatto prove “per affermare che il consumo di prodotti caseari promuova lo sviluppo dell’obesità o aumenti l’appetito”. Anzi: latte, yogurt e formaggi sono alimenti ricchi di nutrienti essenziali, soprattutto nella fase di crescita. “I nostri risultati dovrebbero alleviare qualsiasi preoccupazione che i genitori possano avere riguardo alla limitazione del consumo di latte e prodotti lattiero-caseari dei loro figli sulla base del fatto che possano promuovere l’obesità”.
Piuttosto, andrebbe fatta molta attenzione agli alimenti “trasformati”, ricchi di zuccheri semplici e di grassi; e non bisognerebbe concentrarsi troppo solo sull’alimentazione, perché svolgere attività fisica è a dir poco essenziale. In Europa, purtroppo, i bambini italiani continuano a esercitare il primato di quelli più grassi, anche se il trend è in calo. Uno su due, infatti, è in sovrappeso e tra questi il 21% può considerarsi obeso. Non va molto meglio per le bambine: oltre una su tre è in sovrappeso e il 14% di loro è obesa.
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