Il giudice del lavoro del Tribunale di Lagonegro (Potenza) ha riconosciuto la sussistenza di un parziale demansionamento ai danni di una lavoratrice iscritta alla Fials e in servizio all’Aor San Carlo di Potenza. La relativa ordinanza obbliga l’Azienda a garantire alla dipendente funzioni realmente corrispondenti alla qualifica contrattuale, ponendo fine a una gestione approssimativa e non rispettosa delle regole. La notizia è stata diffusa da Giuseppe Costanzo, segretario di Fials Potenza, che sottolinea: “Questa sentenza riafferma con forza l’obbligo per tutte le aziende del Servizio sanitario, incluso il San Carlo, di seguire con rigore le norme contrattuali, senza deroghe arbitrarie”.
La risposta dell’Aor San Carlo
L’Aor San Carlo ha però smentito il riconoscimento del demansionamento da parte del giudice: “L’Azienda ospedaliera regionale San Carlo di Potenza smentisce il contenuto della nota diffusa dalla Fials su un presunto demansionamento di un proprio dipendente. In realtà il giudice del lavoro, sciogliendo la riserva formulata alla recente udienza nella procedura cautelare promossa dal dipendente, ha confermato la legittimità dell’assegnazione al servizio Cup già disposta dall’Azienda, invece, contestata dall’organizzazione sindacale. Il giudice ha al contempo invitato a definire con maggiore dettaglio le attività assegnate al dipendente, in maniera da assicurare mansioni in linea con il profilo professionale del lavoratore”.
E ancora: “In definitiva, quindi, la pronuncia non ha certificato alcun demansionamento. L’Azienda ospedaliera San Carlo, sempre impegnata nel rispetto delle normative vigenti e nella tutela dei propri lavoratori, garantirà la puntuale applicazione della sentenza, con una definizione precisa delle attività da assicurare per un’organizzazione efficiente dei servizi offerti all’utenza”.
La controreplica della Fials
Non si è fatta attendere la controreplica della Fials, attraverso un comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo.
Fials risponde con fermezza e un tocco di ironia alla nota del direttore generale dell’Aor San Carlo di Potenza, ingegner Giuseppe Spera, che ha tentato, con un vero e proprio “gioco di prestigio”, di far credere che il giudice del lavoro non abbia rilevato alcun demansionamento. Per dimostrare l’incongruenza delle dichiarazioni rilasciate dal direttore e proclamare la correttezza della propria posizione, Fials allega in foto quanto disposto all’interno del dispositivo a firma del giudice di Lagonegro, così da dirimere ogni dubbio su quanto stabilito.

“È curioso come l’Azienda – afferma Fials – parli di ‘legittimità dell’assegnazione’, omettendo invece che il Tribunale abbia imposto di allineare le attività del lavoratore con quelle della categoria professionale di appartenenza, riconoscendo dunque una violazione contrattuale di fondo. Una terapia negazionista che però non cura la verità”
L’ordinanza del giudice, documentata in allegato, ha stabilito che il dipendente è stato assegnato a mansioni non conformi al proprio profilo professionale, come descritte dal Ccnl del comparto Sanità. Il Tribunale, in altri termini, ha imposto al San Carlo di precisare con chiarezza le attività da affidare, riportandole nel solco della legalità.
Come già accaduto in passato per altre vicende sindacali, il dg Spera, invece di ammettere con responsabilità la situazione, ha optato per la solita “terapia negazionista”, che tuttavia non cura il problema, ma altera la percezione della realtà. Se davvero fosse stato tutto regolare, non sarebbe stato necessario l’intervento del giudice per ridefinire i compiti del dipendente.
È giunto il momento di tornare con i piedi per terra e rispettare ciò che la magistratura ha deciso, ribadendo con forza il concetto che un servizio sanitario di qualità si possa erigere unicamente sul rispetto di regole contrattuali chiare, senza alcuna possibilità di ignorare il verdetto giudiziario o minimizzare la portata dell’ordinanza.
“Ci conforta il fatto che chi si sia occupato di redigere la nota per l’Azienda abbia infine asserito la necessità di riorganizzare le attività del dipendente: un modo elegante di ammettere che sussiste un errore da correggere”, afferma Giuseppe Costanzo, segretario di Fials Potenza.
La nostra battaglia è lineare: tutelare i diritti di un dipendente obbligato a una posizione lavorativa inadeguata. Il giudice ha stabilito che vengano definite mansioni affini al proprio profilo, altrimenti si configura il reato di demansionamento. Questa ordinanza va applicata, senza se e senza ma.
Fials sorveglierà sull’effettivo ripristino delle mansioni previste dal Vontratto, invitando l’Azienda San Carlo a mostrare con serenità un adeguato spirito di collaborazione. “Sarebbe un bel segnale – conclude ironicamente il sindacato – se il dg Spera abbandonasse gli incantesimi dialettici e si attenesse scrupolosamente alle disposizioni del Tribunale”.
Redazione Nurse Times
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