“Formuliamo il nostro parere positivo sulla conversione in legge del decreto sulle liste d’attesa. È evidente che adesso passeremo a giudicare con la massima attenzione e senza pregiudizi le varie disposizioni nella loro attuabilità. Ci sembra però concreto lo sforzo compiuto dal ministro Schillaci e dal Governo per far fronte a quella che rimane ad oggi un’emergenza nazionale”. Gianluca Giuliano (foto), segretario nazionale di UGL Salute, commenta così l’approvazione in via definitiva alla Camera del decreto sulla riduzione delle liste d’attesa.
“Da anni chiediamo provvedimenti per valorizzare gli operatori – prosegue il segretario nazionale di UGL Salute -. L’abolizione del tetto di spesa per nuove assunzioni e la defiscalizzazione degli straordinari vanno in questo senso. C’è impegno per dare risposte ai cittadini, come dimostra la possibilità di erogare prestazioni il sabato e la domenica e prolungare la fascia oraria nelle singole giornate”.
Sempre il segretario nazionale di UGL Salute: “Per quanto riguarda l’utilizzo delle strutture private quando non si possano soddisfare le prestazioni attraverso il servizio pubblico, terremo alta l’attenzione per verificare che il sistema mantenga la sua connotazione universalistica così da diminuire i tempi di attesa. Crediamo anche che gli sforzi per l’appropriatezza prescrittiva potranno essere strumento fondamentale per razionalizzare l’erogazione delle prestazioni e combattere non solo l’attesa, ma anche gli sprechi”.
Conclude il segretario nazionale di UGL Salute: “Nell’occasione ha trovato anche spazio un ordine del giorno, presentato dall’onorevole Franco Manes, per il riconoscimento professionale degli operatori socio-sanitari, con la relativa richiesta di inserire le loro mansioni quali gravose e usuranti. Un segno di attenzione verso una categoria tenuta troppo spesso al margine della sanità italiana, e invece essenziale nel lavoro di equipe. Per gli oss speriamo possa essere questo il primo passo verso un riconoscimento dei diritti e della dignità che meritano”.
Redazione Nurse Times
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