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Crisi e riforma del Ssn: le proposte della XII Commissione per il riordino delle professioni sanitarie. Il documento

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I Collegi diventano Ordini professionali. Dopo il sì della Camera,
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Indagine e analisi approfondita sulla crisi del Servizio Sanitario Nazionale e sulle proposte riformatrici per il futuro

Il recente documento approvato dalla XII Commissione Permanente (Affari Sociali) della Camera dei Deputati ha gettato nuova luce sulle criticità strutturali del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). L’indagine, avviata nel settembre 2024 e conclusasi in una seduta dell’8 aprile 2025, evidenzia come il sistema sanitario italiano stia soffrendo per ritardi normativi, rigidità organizzative e un accumulo di scelte programmatiche non adeguate ai bisogni reali della popolazione.

Un contesto storico e le radici della crisi

Il documento evidenzia chiaramente che la crisi attuale del SSN non è un fenomeno contingente, ma il risultato di un lungo percorso caratterizzato da interventi episodici e misure non strutturali. La mancanza di provvedimenti duraturi, in particolare per quanto riguarda l’eliminazione del tetto di spesa per il personale e la programmazione del reclutamento, ha contribuito a creare una situazione critica, aggravata da uno squilibrio nelle risorse umane.

Emergenza nel Sistema Sanitario: risorse umane e distribuzione geografica

Una delle problematiche centrali emerse riguarda la gestione delle risorse umane, elemento cruciale per garantire l’efficienza assistenziale.

Distribuzione irregolare del personale

Nonostante l’Italia vanti un numero complessivo di medici superiore alla media OCSE (4,2 per 1.000 abitanti rispetto a 3,7), esistono gravi carenze in specifiche aree geografiche e in discipline strategiche come medicina d’emergenza, anatomia patologica e radioterapia. La diminuzione di 6.000 medici di medicina generale negli ultimi dieci anni è un segnale allarmante.

Carenza di infermieri e altre figure specialistiche

Il rapporto paziente/infermiere in Italia (6,5 per 1.000 abitanti) è significativamente inferiore alla media europea (9,8), causando seri rischi per la sicurezza dei pazienti. Anche altri professionisti, come farmacisti, fisioterapisti, tecnici di radiologia, psicologi e assistenti sociali, risultano carenti, generando quella che molti esperti definiscono una “desertificazione sanitaria” nelle aree svantaggiate.

Questi dati, fondamentali per comprendere il quadro attuale, richiedono interventi mirati e una riorganizzazione sistemica delle risorse.

Criticità economiche e problemi contrattuali

Una delle problematiche cardine evidenziate riguarda la precarietà del personale sanitario, alimentata dai tetti di spesa in vigore sin dal 2005. Il ricorso a contratti a tempo determinato e a liberi professionisti ha favorito una fuga verso il settore privato e l’estero. La remunerazione, inferiore agli standard europei (con un gap del 4% per i medici e del 19% per gli infermieri), insieme al rischio di burnout e alle aggressioni, rende ancor più urgente una revisione del sistema contrattuale.

Un’analisi approfondita del documento rivela diverse criticità economiche e contrattuali che stanno influenzando negativamente il SSN:

Tetti di spesa e flessibilità limitata

I vincoli imposti dalla legge n. 226 del 2005, pur superati in parte da successivi decreti (compresi quelli del 2019 e del 2024), hanno frenato il ricambio generazionale e favorito l’impiego di personale con contratti a tempo determinato o libero professionisti. Questo modello, oltre a penalizzare una corretta pianificazione del personale, ha incentivato la fuga dei migliori talenti verso il settore privato e l’estero.

Remunerazione inferiore agli standard Europei

La differenza retributiva – stimata in un gap del 4% per i medici e del 19% per gli infermieri – contribuisce a rendere il lavoro nel SSN meno attrattivo, aggravando il rischio di burnout e il fenomeno delle aggressioni sul personale sanitario.

Questi elementi, se non affrontati con soluzioni innovative, potrebbero compromettere ulteriormente la capacità del sistema di garantire assistenza di alta qualità.

Formazione e aggiornamento professionale: un passo fondamentale

La formazione del personale medico e sanitario rappresenta un punto critico e strategico per la ripartenza del SSN

Mismatch tra offerta formativa e necessità operative

Il documento evidenzia una forte disomogeneità tra l’offerta formativa universitaria e i fabbisogni reali del sistema sanitario. In particolare, la distribuzione delle borse di specializzazione risulta iniqua: discipline con forti sbocchi nel settore privato registrano un’alta attrattività, mentre quelle prevalentemente legate all’ospedalizzazione risultano penalizzate.

Proposte per un’aggiornamento continuo

Tra le soluzioni proposte emergono:

  • La revisione del modello didattico universitario con l’introduzione di moduli che affrontino tematiche come l’intelligenza artificiale, la robotica, la telemedicina e la medicina di precisione.
  • La trasformazione delle borse di studio in contratti di formazione e lavoro, garantendo maggiori tutele economiche e giuridiche ai giovani specializzandi.
  • L’implementazione di percorsi formativi serali che facilitino il passaggio da operatori sociosanitari a ruoli infermieristici, aumentando le possibilità di crescita professionale.

Queste riforme formative non solo migliorerebbero l’assetto del SSN, ma contribuirebbero anche a ridurre le disuguaglianze retributive e a valorizzare le competenze di ciascun professionista.

Nuovi modelli organizzativi e il futuro del SSN

Nell’epoca in cui la digitalizzazione e le tecnologie avanzate influenzano profondamente ogni settore, il documento propone una revisione dei modelli organizzativi per il SSN:

  • Case della Comunità multidisciplinari
    Si auspica la creazione di strutture multidisciplinari dove medici, psicologi, fisioterapisti, assistenti sociali e altri specialisti possano collaborare per offrire un’assistenza integrata e continua.
  • Rafforzamento della Sanità Digitale
    L’integrazione di tecnologie digitali, sistemi basati su intelligenza artificiale e strumenti di telemedicina è ritenuta essenziale per ottimizzare i percorsi di cura e migliorare la gestione dei processi amministrativi.
  • Riforma della Governance e dei processi disciplinari:
    Un’attenzione particolare viene riservata alla necessità di riformare gli organi di controllo, come la Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie (CCEPS), che attualmente soffre di un arretrato lavorativo considerevole. Migliorare la sua efficienza potrebbe contribuire a snellire i procedimenti disciplinari e a garantire una maggiore trasparenza.

Aspetti di genere e inclusione nelle posizioni di vertice

Il documento affronta anche le problematiche legate alla distribuzione di genere all’interno del SSN

Proposte di inclusione e valorizzazione

Si evidenzia la necessità di strumenti che supportino il bilanciamento tra vita professionale e familiare, favorendo al contempo la promozione delle donne anche nei ruoli di vertice nei vari Ordini e Federazioni.

Presenza femminile e disparità nei ruoli apicali

Nonostante in molte professioni il personale femminile costituisca la maggioranza (fino al 99% nelle ostetriche, oltre il 75% in ambito infermieristico), essa risulta sottorappresentata nelle posizioni dirigenziali.

Verso una riforma strutturale del SSN

L’analisi della XII Commissione mette in luce l’urgenza di una riforma strutturale del Servizio Sanitario Nazionale. Le proposte emerse puntano a:

  • Incrementare le risorse economiche e umanistiche, superare i limiti imposti dai tetti di spesa e investire in modo strategico in assunzioni e formazione.
  • Rivedere il sistema contrattuale, garantire una maggiore stabilità lavorativa e una retribuzione competitiva per attrarre e trattenere i migliori professionisti.
  • Innovare e digitalizzare i processi, adottare modelli organizzativi innovativi e integrare tecnologie avanzate per rendere il SSN più efficiente, trasparente e resiliente.
  • Favorire l’inclusione di genere, rimuovere le barriere che limitano la rappresentanza femminile nelle posizioni apicali e valorizzare il talento in ogni ambito.

Questo approfondimento si propone di offrire una visione completa e dettagliata della situazione attuale del SSN, enfatizzando le sfide e le opportunità di riforma.

Redazione Nurse Times

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