L’anca è una delle articolazioni più grandi del corpo ed è costituita dalla testa del femore (un osso a forma di sfera) e l’acetabolo del bacino (la cavità in cui si inserisce la testa del femore).
Le parti delle due ossa, cioè di femore e bacino, che formano l’articolazione sono ricoperte di cartilagine, una sostanza liscia e scivolosa che protegge e ammortizza il movimento delle ossa, consentendo alla testa femorale di ruotare liberamente nella cavità acetabolare. Tutta l’articolazione dell’anca è, infine, ricoperta da un sottile rivestimento chiamato sinovia. In un’anca sana, la sinovia produce una piccola quantità di fluido che lubrifica l’articolazione, riducendo l’attrito tra le cartilagini di rivestimento.
L’artrosi è una malattia cronica, ossia una malattia che si instaura gradualmente nel tempo ed è causata principalmente dal deterioramento della cartilagine di rivestimento a causa del progredire dell’età.
In particolare, l’artrosi dell’anca (detta coxartrosi) determina il deterioramento graduale della cartilagine dell’articolazione. Man mano che si consuma, la cartilagine diventa sfilacciata e ruvida e lo spazio articolare protettivo tra le ossa diminuisce, facendo sfregare le ossa una sull’altra. Per compensare la cartilagine persa, le ossa danneggiate possono iniziare a crescere verso l’esterno e formare speroni ossei, chiamati osteofiti. Nella vita quotidiana ciò determina dolore all’anca e riduzione della mobilità dell’articolazione e, di conseguenza, della capacità di muoversi.
Si stima che in Italia circa il 12% della popolazione abbia problemi osteoarticolari classificabili come artrosi. Il numero dei casi aumenta con il progredire dell’età, ed è più alto nelle donne rispetto agli uomini.
I più frequenti fattori di rischio per la comparsa della coxartrosi includono:
- età, il rischio di sviluppare coxartrosi aumenta con l’età, infatti, il numero di casi aumenta sensibilmente a partire dai 50 anni
- predisposizione genetica, persone che hanno membri della famiglia con coxartrosi hanno maggiori probabilità di sviluppare questo tipo di malattia
- obesità, il peso in eccesso aumenta il carico sulle articolazioni. Per ogni chilo perso, la pressione sull’anca diminuisce di 4/7 chili
- traumi, qualsiasi trauma (sportivo o accidentale) a carico dell’anca può dare inizio a problemi articolari
- genere, le donne hanno una probabilità maggiore di sviluppare la coxartrosi
- conformazione, la conformazione individuale può essere o meno un fattore di predisposizione nel deterioramento delle cartilagini
SINTOMI
I sintomi più comuni della coxartrosi includono:
- dolore durante il movimento
- rigidità
- gonfiore
- sensazione di sfregamento durante i movimenti
- mobilità ridotta
DIAGNOSI
La diagnosi della coxartrosi si basa inizialmente sulla visita medica e sull’esecuzione di radiografie. Durante la visita, il medico controlla l’anca per valutare il tipo di dolore, il gonfiore e la rigidità dell’articolazione. Se conferma il sospetto di coxartrosi può consigliare di rivolgersi a un ortopedico, ossia un medico specialista in grado di diagnosticare problemi del sistema muscolo-scheletrico e di indicare la terapia più indicata.
TERAPIA
L’artrosi è una malattia cronica, ossia persistente nel tempo, può essere curata ma non guarita. Vi sono numerosi trattamenti efficaci sia per ridurre il dolore, sia per migliorare la capacità di muoversi. In alcuni casi l’abbinamento di farmaci ed esercizio fisico potrebbe rivelarsi sufficiente; in altri, potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia.
Trattamenti non chirurgici della coxartrosi
I trattamenti non chirurgici che possono aiutare a preservare l’anca includono:
- mantenimento del normopeso
- pratica di attività poco stressanti per le anche come ciclismo e nuoto, evitando sport ad alto impatto, ad esempio corsa e tennis
- cura di eventuali traumi
Altri suggerimenti per un rapido trattamento non chirurgico della coxartrosi comprendono:
- fisioterapia, l’esecuzione di esercizi specifici può migliorare mobilità, flessibilità e rinforzare i muscoli delle gambe. Il medico o il fisioterapista possono fornire il programma individuale che meglio si adatti alla persona e alle sue esigenze
- dispositivi di assistenza, l’impiego di supporti per camminare (bastone, stampelle o deambulatore) può essere un valido aiuto per migliorare mobilità e indipendenza. L’uso di ausili di assistenza come le pinze a manico lungo per raccogliere oggetti bassi o alti potrà evitare di fare movimenti che causano dolore
- farmaci, se il dolore incide significativamente sulla vita quotidiana, o non si attenua ricorrendo agli altri metodi non chirurgici, il medico potrebbe prescrivere una terapia farmacologica comprendente:
- paracetamolo, analgesico da banco che può essere efficace nel ridurre il dolore da artrosi lieve. Gli antidolorifici da banco possono causare effetti indesiderati (effetti collaterali) e interagire con altri farmaci che si stanno assumendo. È bene, quindi, discutere preventivamente dei potenziali effetti collaterali con il medico curante
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), possono alleviare il dolore e ridurre l’infiammazione. I FANS da banco includono naprossene e ibuprofene. Altri FANS sono disponibili dietro prescrizione medica
- corticosteroidi (cortisone), sono potenti agenti antinfiammatori che possono essere assunti per bocca o iniettati nell’articolazione dolorante
Trattamento chirurgico della coxartrosi
Nel caso in cui i trattamenti non invasivi siano insufficienti ad alleviare i disturbi (sintomi) della coxartrosi, è possibile ricorrere a diversi interventi chirurgici. Nello specifico:
- sostituzione totale con protesi (si parla di intervento di artroplastica), l’osso e la cartilagine danneggiati vengono sostituiti con nuove superfici articolari che possono essere in metallo, plastica o ceramica
- sostituzione parziale, viene sostituita solo la testa del femore, lasciando intatta la struttura del femore. A questo tipo di intervento si ricorre di solito in casi di artrosi circoscritta o per riparare una frattura
- artroscopia, vengono praticate delle piccole incisioni e grazie alla guida di microcamere e strumenti chirurgici mini-invasivi vengono riparate le anomalie dell’anca che ne provocano l’usura
- osteotomia, si interviene nella zona intorno all’anca al fine di correggere eventuali irregolarità che ne provocano l’usura, preservando in questo modo la struttura generale dell’anca
Complicazioni
Qualsiasi tipo di intervento chirurgico può dar luogo a complicazioni anche se i medici adottano tutte le precauzioni possibili al fine di minimizzare i rischi legati all’intervento stesso.
Le più comuni complicazioni della chirurgia dell’anca includono:
- infezioni
- emorragie
- trombosi
- lussazione dell’anca
- disuguaglianza nella lunghezza degli arti
- danni ai vasi sanguigni o alle arterie
Recupero
A seguito di qualsiasi intervento chirurgico all’anca è previsto un periodo di riabilitazione. I tempi di recupero dipendono anche dal tipo di intervento. Nei primi tempi potrebbe essere necessario utilizzare un sostegno per camminare (bastone, stampelle o deambulatore). Nella maggior parte dei casi l’intervento chirurgico riduce sensibilmente il dolore causato dalla coxartrosi e rende possibile un più agile ritorno alle attività quotidiane.
Redazione NurseTimes
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