Un vero e proprio esercito di infermieri, per anni costretto a svolgere mansioni domestico alberghiere a causa della costante mancanza di operatori sociosanitari, ha intentato causa contro l’Asl Na 3 Sud.
Sono oltre 200 i professionisti sanitari costretti ad abbandonare la propria unità operativa per accompagnare i pazienti a svolgere esami strumentali e analisi. Sotto accusa anche la regolare richiesta di svolgimento della cure igieniche dei pazienti.
Sono stati moltissimi i tribunali italiani ad avere più volte ribadito nel corso degli ultimi 35 anni come tali attività non abbiamo nulla a che vedere con l’infermieristica, professione da decenni annoverata tra quelle intellettuali.
La grottesca situazione, comune praticamente ad ogni ospedale italiano, è stata denunciata già da molto tempo, tramutandosi in una vertenza collettiva, alla quale hanno già aderito oltre 200 infermieri. Tale numero è in costante aumento e destinato ad incrementare notevolmente.
La maggior parte di essi è in servizio presso l’Ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia e nei presidi di Gragnano, Vico Equense e Sorrento.
Neanche le procedure di assunzione di 73 operatori sociosanitari sono state sufficienti a stemperare gli animi, dato che il fabbisogno di personale assistenziale risulta essere notevolmente superiore.
Ci auguriamo che questa mobilitazione di massa possa rappresentare un forte segnale nei confronti della aziende che si ostinano a sfruttare gli infermieri. Speriamo anche che i molti infermieri amanti di padelle e pappagalli, che quotidianamente rappresentano una palla al piede per i colleghi che vorrebbero migliorare la propria situazione, riescano ad evolvere definitivamente.
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