Coronavirus, Nursing Up: Vicinanza a infermieri e operatori sanitari dell’ospedale di Codogno chiuso per rischio contagio. Ministero e Regioni vigilino su applicazione protocolli nei territori
Roma, 21 feb. – Il sindacato degli infermieri Nursing Up esprime vicinanza in queste ore concitate e di allarme per i primi casi di Coronavirus nella Regione Lombardia ai colleghi infermieri, ai medici e a tutto il personale sanitario impegnato nell’opera di assistenza ai cittadini nell’ospedale di Codogno chiuso per il rischio contagio. Siamo in allerta per l’evoluzione degli eventi che vedono gli operatori sanitari coinvolti al centro di accertamenti clinici, nonché spostati in stato di isolamento in luoghi da definirsi. Chiediamo al Ministero della Salute e alle Regioni di garantire al personale sanitario tutte le tutele previste dalla legge, di informalo adeguatamente e vigilare sulla corretta e tempestiva applicazione dei protocolli sulle misure di alto contenimento.
Notizie poco rassicuranti ci giungono dal territorio circa la mancata applicazione nell’immediato delle misure di alto contenimento previste dal protocollo che avrebbero dovuto scattare in fase di accettazione del paziente al Pronto soccorso. Allo scopo di evitare il ripresentarsi dell’evenienza sopra descritta, monitoriamo con attenzione l’evolversi della situazione anche per quanto attiene i presidi igienico-sanitarie atti ad applicare il protocollo suddetto e la predisposizione in tutti i reparti di emergenza-urgenza delle apposite sale di isolamento.
Invitiamo i professionisti sanitari a vigilare in prima persona affinché risulti approntata ogni misura prevista per fronteggiare l’emergenza, atta a scongiurare la possibilità di contagio nei reparti, e a segnalare laddove vi fossero criticità. Rileviamo che le notizie odierne innalzano il livello di guardia su tutto il territorio nazionale e il Nursing Up, sindacato della categoria infermieristica, chiede agli organi a ciò preposti di tutelare e sostenere gli operatori sanitari impegnati nei Pronto soccorso, in prima linea h24 nell’assistenza ai cittadini.
Al Ministero della Salute e alle Regioni ricordiamo che il datore di lavoro è obbligato, tra l’altro, a: garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori in tutti gli aspetti connessi con il lavoro; disporre di una valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro, inclusi i rischi riguardanti i gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari; prendere le misure appropriate affinché i lavoratori ricevano, conformemente alle legislazioni e/o prassi nazionali, tutte le informazioni necessarie; consultare i lavoratori e/o i loro rappresentanti e permettere la loro partecipazione in tutte le questioni che riguardano la sicurezza e la protezione della salute durante il lavoro; determinare le misure protettive da prendere e, se necessario, l’attrezzatura di protezione da utilizzare; prendere le misure necessarie in base ai principi generali in materia di prevenzione.
Redazione Nurse Times
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