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Coronavirus, ecco le indicazioni dell’Ema per la pillola Pfizer

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Coronavirus, ecco le indicazioni dell'Ema per la pillola Pfizer
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Paxlovid va somministrato il prima possibile dopo la diagnosi ed entro cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Autorizzati i farmaci Xevudy e Kineret.

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione di due nuovi farmaci per il trattamento del coronavirus. Si tratta dello Xevudy e del Kineret. Inoltre ha stabilito le indicazioni per la pillola Paxlovid, prodotta da Pfizer, può essere utilizzata contro il Covid-19 nei Paesi che lo ritengono opportuno. Quest’ultimo parere è stato “emesso per supportare le autorità nazionali che potrebbero decidere su un possibile uso precoce del medicinale” prima dell’autorizzazione Ue”, precisa l’Ema.

Xevudy, si legge in una nota, è un anticorpo monoclonale indicato per il trattamento della malattia in adulti e adolescenti sopra i 12 anni (e con un peso di almeno 40 chilogrammi) che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio che la malattia diventi grave.

Kineret è invece un medicinale immunosoppressivo già autorizzato nell’Ue per il trattamento di varie condizioni infiammatorie. La sua indicazione è stata ora estesa per includere il trattamento del Covid per pazienti adulti con polmonite che richiedono ossigeno supplementare e che sono a rischio di sviluppare grave insufficienza respiratoria.

Il trattamento con il Paxlovid è riservato ad adulti con Covid-19 che non richiedono ossigeno supplementare e che sono a maggior rischio di progressione verso una malattia grave. Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi ed entro cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Chi allatta dovrà interrompere le poppate al bebè durante il trattamento.

I due principi attivi di Paxlovid, PF-07321332 e ritonavir, disponibili in compresse separate, devono essere assunti insieme due volte al giorno per cinque giorni, spiega l’Ema, che ha predisposto una guida per supportare le autorità nazionali che decidono un precoce uso del medicinale prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio da parte dell’Ue. Ad esempio in contest di emergenza nazionale, alla luce dell’aumento dei tassi d’infezione e dei morti dovuti a Covid in tutta l’Unione Europea.

L’Ema ha anche autorizzato un nuovo sito e l’aumento della produzione in altri due per i vaccini anti-Covid per l’Ue. Il nuovo sito è lo stabilimento di Marcy-l’Étoile, in Francia, gestito da Sanofi Pasteur, che produrrà il vaccino Janssen (Johnson & Johnson). Parere positivo anche per l’aumento della produzione di Spikevax, il vaccino di Moderna, nell’impianto della ROVI Contract Manufacturing, a Madrid.

Si stima la produzione di circa 25 milioni di dosi aggiuntive di Spikevax ogni mese per l’Ue e i Paesi terzi attraverso l’iniziativa Covax. Infine Ema ha dato il via libera all’aumento della produzione del principio attivo di Comirnaty, il vaccino di BioNTech/Pfizer, presso il sito di produzione gestito dalla Wyeth BioPharma Division di Wyeth Pharmaceuticals, con sede ad Andover, negli Stati Uniti.

Redazione Nurse Times

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