Merito dell’ampio ricorso alla terza dose di vaccino, ma anche della precoce rinuncia alle restrizioni.
Scende il numero dei contagi da coronavirus nel Regno Unito. Merito del cambio di approccio nella lotta alla pandemia, come sottolineato durante un’intervista alla BBC dal ministro della Salute, Sajid Javid (foto), secondo il quale una delle differenze maggiori tra Gran Bretagna ed Europa sta nella gestione della campagna per la terza dose di vaccino: “La nostra è quella di maggior successo nel vecchio continente”.
I numeri sembrano dare ragione alle parole di Javid. A oggi, infatti, il 25% dei cittadini del Regno Unito sopra i 12 anni ha già ricevuto la terza dose, mentre nel resto d’Europa la media è del 6%. Questo dato però non è sufficiente a spiegare il calo dei contagi o a capire perché Londra può “guardare a un Natale assieme”. Il ministro della Salute ha ricordato che all’inizio dell’estate il governo britannico ha preso la dura decisione di rinunciare a ogni restrizione, andando controtendenza rispetto al resto dell’Europa. Per il politico è stata questa scelta a fare la differenza nel lungo periodo. Si tratta di una posizione condivisa anche da vari scienziati d’oltremanica.
John Bell, professore di Medicina a Oxford, ha osservato che potrebbero essere stati proprio il ritardo nel lockdown e il vasto livello di circolazione della malattia a fornire al Regno Unito una protezione a lungo termine: “Si può argomentare che l’esposizione al virus ora stia pagando i suoi dividendi, perché abbiamo molte persone che hanno avuto un’infezione naturale”.
Per il professore i cittadini possono già iniziare a “ordinare il tacchino, perché andrà tutto bene”. Sembra, infatti, che il governo inglese non abbia intenzione di introdurre nuove restrizioni in vista del Natale. Downing Street ha già comunicato che i dati a disposizione in questo momento non indicano la necessità di cambiare rotta. La vaccinazione continuerà a restare facoltativa, così come l’utilizzo delle mascherine.
Redazione Nurse Times
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