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Concorsone, mobilità e stabilizzazioni: tutti assunti gli infermieri pugliesi? Per adesso solo annunci e niente atti ufficiali

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Pochi infermieri negli ospedali pugliesi: Fsi-Usae chiede la stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni
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BARI – Sull’assunzione degli infermieri presenti nella graduatoria del concorsone espletato dalla Asl Bari per il momento la confusione regna sovrana.

Perché se da una parte ci sono gli annunci sulla possibilità che vengano assunti tutti (con lo scorrimento della graduatoria, ma anche quelli delle liste di mobilità e i professionisti che possono accedere alle stabilizzazioni della legge Madia), dall’altra non c’è nessuna conferma in atti ufficiali.

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Vito Montanaro, direttore Dipartimento Salute Puglia

E anche la riunione di questa mattinata tra l’assessore regionale della sanità della Puglia, Rocco Palese, il direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro e le principali sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil e Fials) non è servita a dipanare il bandolo della matassa.

L’assessore regionale alla Sanità della Puglia, Rocco Palese

Restano gli annunci, come quello dell’assessore Palese che avrebbe garantito: “Nessuno lavoratore della sanità verrà lasciato a casa”.

Ma restano, a giudizio di alcuni rappresentanti sindacali, diversi punti da chiarire.

Bisognerebbe innanzitutto effettuare una ricognizione definitiva non solo del fabbisogno di personale ma anche delle disponibilità economiche, prima di procedere alle assunzioni.

Resta da definire se è prioritario lo scorrimento della graduatoria del concorsone della Asl Bari (fatti salvi i 566 vincitori dello stesso concorso) oppure la mobilità o anche la stabilizzazione intervenuta con la legge Madia.

E sempre in tema di assunzioni c’è chi, nel corso dell’incontro, ha chiesto chiarimenti sul fatto che alcuni organici delle Aziende sanitarie siano stati colmati con le stabilizzazioni, togliendo di fatto il posto agli infermieri in graduatoria dopo il concorsone.

I sindacati hanno chiesto, inoltre, che vengano pagate le premialità agli operatori sanitari per la campagna vaccinale e l’emergenza covid 19. La confusione, insomma, resta.

Redazione Nurse Times

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