Sono un’infermiera di Pronto soccorso che, stanca della nostra poca rilevanza sociale nonostante il ruolo fondamentale che ricopriamo nell’assistenza al paziente, vuole pubblicare il rammarico nei confronti delle istituzioni che continuano a non equiparare il nostro stipendio a quello dovuto.
Ci hanno dedicato la moneta da 2 euro per farci più o meno capire che è quello che valiamo in una società che paga calciatori, modelle, influencer uno sgomento rispetto al nostro stipendio sotto la soglia minima di ogni altra nazione.
Voglio essere rispettata e ricambiata come donna come professionista in prima linea… voglio ciò che mi spetta. Ho visto colleghi e colleghe lottare per la propria vita perché hanno anteposto il dovere alla propria incolumità. Voglio che tutto quello che abbiamo vissuto sulla nostra pelle, sui nostri volti dilaniati, le lacrime che abbiamo versato vengano ripagati degnamente. Siamo stati pronti anche senza armi a difendere la vostra salute ed io pretendo un #riscatto. Ci siamo ammalati, abbiamo combattuto una guerra senza precedenti, vi abbiamo messo in contatto con la vostra famiglia anche allo stremo delle nostre forze e possibilità. Io voglio che la mia professione venga ripagata in modo giusto come ogni altra figura che mi sono ritrovata accanto in questi mesi.
Gli #infermieri britannici, tedeschi non hanno nulla da insegnarci seppur con uno #stipendio molto più alto del nostro. Uguali competenze uguale remunerazione. Da anni figli di una riforma universitaria continuiamo a pagare lo scotto di figura subordinata al medico quando non è più così. L’assistenza ci appartiene, nasce da noi e voi ci dovete rispettare. Chiedo al ministro della salute, perché non passa una sola ora accanto a noi? Forse così potrà capire chi siamo, cosa facciamo, cosa siamo diventati perché io credo che dobbiate prendere coscienza di tutto questo.
? Mutto Marianna – Infermiera
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