Il bambino ha 6 anni, è affetto da leucemia linfoblastica acuta. Nel mese di marzo, era risultato positivo al nuovo coronavirus con tutta la famiglia (mamma e papà). Per favorire l’eliminazione del virus, il bambino era ricoverato al Centro Covid di Palidoro. In via compassionevole sottoposto al trattamento con plasma ottenuto da un soggetto guarito dall’infezione virale. Dopo, una volta negativizzato (come si legge su insalute news), si è reso possibile eseguire l’atteso trapianto con le cellule staminali emopoietiche prelevate dal papà, anche lui nel frattempo guarito dal virus.
È riuscito all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù il trapianto di midollo. Ora il bambino sta bene, non ha avuto complicanze e verrà sottoposto ai normali controlli post-trapianto.
L’operazione
Quindi, il 29 maggio nella sede del Bambino Gesù del Gianicolo, al bambino vengono infuse le cellule staminali del papà. Cellule staminali appositamente manipolate per eliminare i linfociti T alfa/beta+, cellule pericolose per l’organismo del ricevente.
La tecnica è messa a punto dall’équipe del prof. Franco Locatelli, Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica del Bambino Gesù e professore di Pediatria alla Sapienza Università di Roma e sviluppata nell’Ospedale Pediatrico della Santa Sede. Ospedale, questo, con la più ampia casistica al mondo su bambini affetti da leucemie e tumori del sangue.
Il piccolo, ora, è in ottime condizioni generali.
“Questo caso è la dimostrazione di come la collaborazione tra centri di eccellenza presenti nella regione Lazio, improntata allo scrupolo rispetto delle corrette procedure cliniche e scientifiche, consenta di ottenere le risposte più efficaci per i pazienti anche in tempi di pandemia” – commenta il prof. Locatelli.
“Voglio ringraziare personalmente i colleghi dell’Ospedale Spallanzani, in particolare il prof. Giuseppe Ippolito, e i colleghi dell’Ospedale San Camillo, con cui abbiamo il piacere di condividere questo risultato positivo” ha, infine, aggiunto.
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