“Sul tema della cannabis, esiste uno scontro ideologico molto forte, ma il punto non è proibire una sostanza o, al contrario, promuoverla. Il punto è trovare sobriamente una posizione, riuscire a dare una corretta informazione, limitarne la commercializzazione. Legalizzando la cannabis, decongestioneremmo immediatamente il sistema giudiziario e le carceri, e infliggeremmo un duro colpo alla criminalità organizzata, visto che da sola rappresenta il 40% del mercato delle sostanze illecite, pari a 6 miliardi e mezzo di euro”. Così Andrea Quartini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari sociali, coordinatore del Comitato Politico Salute e Inclusione Sociale del M5S e firmatario della mozione al Governo sul tema.
“Sappiamo tutti che i mafiosi, gli ndranghetisti e i camorristi hanno paura di due cose: il carcere duro, che purtroppo questa maggioranza ha reso meno duro, e la legalizzazione della cannabis – aggiunge Quartini -. Eppure in Italia restiamo in un quadro normativo estremamente punitivo, ignorando la volontà popolare espressa dal referendum del 1993 o le sentenze della Corte di Cassazione. Questo vuol dire che siamo di fronte a un vuoto legislativo significativo. Noi, in questa mozione, suggeriamo al Governo di riempirlo, di sottrarre all’azione penale sia la coltivazione di cannabis per uso domestico, sia la cessione di modeste quantità per uso di gruppo”.
Sempre Quartini: “E’ necessario intervenire anche per garantire il diritto di accedere ai benefici terapeutici della cannabis a tutti i pazienti che lo richiedono e per escludere la criminalizzazione di una condotta che contempla l’uso ricreativo della cannabis, che non viene ritenuta illecita dalla maggioranza dei cittadini e che non è lesiva della salute pubblica, come sostiene anche l’Oms”.
Conclude Quartini: “Infine risolveremmo anche l’enorme problema che con il Decreto Sicurezza si sta creando alla filiera della canapa industriale, alle sue 3mila aziende e ai suoi 30mila lavoratori. E smontiamo subito una delle false accuse che arriveranno: già diversi Paesi, europei e non solo, hanno proceduto in questo senso, e non si è visto da nessuna parte che con la legalizzazione della cannabis ci sia stato un incremento nel suo consumo”.
Redazione Nurse Times
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