Nei Pronto soccorso degli ospedali di San Donà di Piave e di Portogruaro (Venezia) parte oggi l’utilizzo delle bodycam per il personale sanitario. Annunciato a marzo dal governatore veneto Luca Zaia, l’iniziativa punta a tutelare medici e infermieri dalle aggressioni in corsia. Le videocamere indossabili potranno infatti essere attivate in situazioni di pericolo o violenza, sempre nel rispetto delle norme sulla privacy.
“Abbiamo da tempo avviato un ventaglio di attività per prevenire e gestire con efficacia tali situazioni – ha spiegato Mauro Filippi, direttore generale dell’Ulss 4 Veneto Orientale, a cui fanno capo gli ospedali di San Donà e Portogruaro -. Come il protocollo siglato nel 2023 con prefetto, questore e forze dell’ordine per la gestione dei soggetti aggressivi, oppure la realizzazione di una campagna di comunicazione dedicata”.
Prosegue Filippi: “E poi le attività di formazione svolte congiuntamente dal Servizio di Prevenzione e protezione, rischio clinico e psicologia ospedaliera, che ha coinvolto nell’ultimo biennio 400 operatori dell’Ulss4, ai quali è stato insegnato a riconoscere le caratteristiche delle escalation di ira che portano alle aggressioni, nonché a gestire e a ridurre le situazioni di aggressione. Parallelamente sono stati modificati possibili fattori riconducibili all’aggressione, come il miglioramento delle condizioni nelle sale d’attesa, iniziando dal dialogo con l’utenza, sino al comfort dei locali”.
Redazione Nurse Times
Articoli correlati
- Braccialetti smart e bodycam contro le aggressioni al personale sanitario: al via l’esperimento in Veneto
- Bodycam per medici e infermieri: la tecnologia scende in campo contro il fenomeno delle aggressioni
- Ulss4 Veneto Orientale”: fischietti anti-aggressione per proteggere infermieri e medici
Lascia un commento