Torniamo a parlare della nuova strategia terapeutica contro i tumori, rilanciando un originale post pubblicato sulla pagina Facebook “Italia Unita per la Scienza”.
Nel 1977 il cantante Bob Marley notò una ferita all’alluce destro e pensò di essersela procurata durata una partita di calcio. Successivamente, durante un’altra partita, l’unghia dell’alluce si staccò. Solo a quel punto fu fatta la diagnosi corretta: si trattava di melanoma maligno che cresceva sotto l’unghia dell’alluce e in breve tempo si diffuse in tutto il suo corpo.
Dopo una trionfale tournée in Europa, che toccò anche lo stadio San Siro di Milano, Bob Marley si spense nel 1981, in una clinica della Florida, dopo aver sussurrato a suo figlio Ziggy: “Money can’t buy life”(“I soldi non possono comprare la vita”). A quel tempo un melanoma diagnosticato in fase avanzata e inoperabile non lasciava scampo. Oggi, fortunatamente, la situazione è cambiata, grazie all’avvento dell’immunoterapia.
Ma che cosa è l’immunoterapia? Il termine immunità deriva dal latino “immunitas”, la protezione costante riservata ai membri del Senato romano. Il nostro sistema immunitario lavora ogni giorno per proteggerci da virus, batteri e infezioni potenzialmente letali. È abituato a riconoscere ogni elemento estraneo all’interno del nostro corpo. Questo avviene anche con i tumori.
In un primo momento il sistema immunitario riconosce le cellule tumorali e si attiva per eliminarle. Purtroppo non sempre la risposta è adeguata e le cellule tumorali sono in grado di mettere in atto una serie di complessi meccanismi per eludere il sistema immunitario. Uno dei meccanismi principali di elusione è l’attivazione dei checkpoint immunologici: precisi segnali di stop che indicano al sistema immunitario, in condizioni normali, quando spegnersi.
L’immunoterapia è una strategia terapeutica che prevede, interagendo con specifiche molecole regolatorie, di “risvegliare” la risposta del sistema immunitario contro il tumore. A fare da apripista è stato Ipilimumab, il primo farmaco immunoterapico, approvato nel 2011 dalla Fda (Food and Drugs Administration), per il trattamento del melanoma in stato avanzato o inoperabile. Ipilimumab è un anticorpo progettato per interagire con la proteina CTLA-4, espressa sulla superficie dei linfociti T, che ha un ruolo fondamentale nella regolazione del sistema immunitario.
L’immunoterapia sta emergendo come un importante strumento nel trattamento di diversi tumori, con un beneficio clinico potenzialmente duraturo nel tempo in una buona parte dei pazienti trattati. Quale futuro ci attende? Secondo il premio Nobel per la Medicina 2018, il medico giapponese Tasaku Honjo, stiamo andando in una nuova direzione: la cronicizzazione della malattia. In un futuro non molto distante, il sistema immunitario, con l’aiuto dell’immunoterapia, potrà tenere a bada il tumore, dando a ogni persona la possibilità di sopravvivere a lungo e con una buona qualità di vita. È per questo che io amo la medicina e la scienza. Per la possibilità di migliorare la vita delle persone e donare una speranza anche nel buio più profondo.
Redazione Nurse Times
Fonte: Italia Unita per la Scienza (Facebook)
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