Rilanciamo un approfondimento sul tema a cura di Cardiochirurgia.com.
L’attività sessuale è fortemente legata al cuore e si può considerare a tutti gli effetti un’attività fisica. Fare l’amore, oltre a permettere di bruciare calorie (secondo uno studio della University of Montreal pubblicato sulla rivista Plos ONE, in media, gli uomini consumano 100 kcal a rapporto, le donne 69), offre numerosi benefici per il fisico.
Tra i vantaggi più importanti troviamo:
- il rilascio di endorfine, di ossitocina e di serotonina, che proteggono il sistema cardiocircolatorio e agiscono come antidepressivi naturali;
- la capacità di mantenere bassi i livelli di colesterolo e la pressione sanguigna;
- l’attivazione della produzione di catecolamine e di altri neuro-ormoni, che regolano l’equilibrio metabolico oltre a quello neuro-ormonale;
- il miglioramento dell’intesa di coppia e del benessere psicologico, utili per contrastare ulteriormente lo stress.
Ma come comportarsi per ottenere i benefici maggiori e non incorrere in rischi, specialmente in caso di pazienti che hanno subito interventi al cuore o che soffrono di patologie cardiovascolari?
Attività sessuale: quando fa bene al cuore – Abbiamo già scoperto che i benefici dell’attività sessuale sono sia fisici che psicologici. Tuttavia è bene sapere che, anche godendo di ottime condizioni di salute, proprio come l’attività fisica, quella sessuale richiede un minimo di allenamento. Il cuore è infatti un muscolo, e come tale deve essere allenato. Un’attività sessuale molto intensa e sporadica non porta nessuno dei vantaggi elencati. Anzi, potrebbe essere dannosa. Il consiglio è quindi quello di procedere con un’attività regolare, in base alle proprie possibilità, senza sforzi eccessivi ma con costanza, per migliorare le prestazioni.
Attività sessuale e patologie cardiovascolari – Tra le domande più frequenti di chi soffre di patologie cardiovascolari e dei pazienti interessati da interventi cardiochirurgici ci sono quelle che riguardano l’attività sessuale e la sua ripresa dopo una procedura chirurgica. La risposta è semplice ed è confermata da numerosi studi scientifici: la ripresa di una vita sessuale normale è approvata sia dopo la diagnosi di una patologia cardiovascolare sia dopo un intervento di cardiochirurgia, a patto che la patologia si sia stabilizzata e che il parere del medico sia favorevole.
Non solo: secondo gli specialisti dell’American Heart Association anche in questi casi i benefici superano i rischi, in quanto con un’attività fisica moderata e di durata contenuta il cuore non subisce nessuno stress e il tasso di eventi cardiovascolari durante l’attività sessuale è molto basso. Solo in casi rari e specifici le patologie cardiovascolari rendono impossibile l’attività sessuale. I medici sottolineano come si tratti di un’attività in grado di migliorare la qualità della vita di uomini e di donne. Al contrario l’astinenza potrebbe aggravare la propria condizione e portare ansia e depressione.
In ogni caso, è fondamentale:
- consultarsi con lo specialista di fiducia su questo tema senza timore;
- evitare in accordo col medico, in caso di grave malattia cardiaca, l’attività sessuale fino a una stabilizzazione della patologia;
- sapere che con l’assunzione di farmaci beta-bloccanti (per tenere bassa la pressione) potrebbero sopraggiungere calo del desiderio e difficoltà erettile, per cui è opportuno rivolgersi al medico al fine di sistemare la terapia e avere una vita sessuale soddisfacente.
Redazione Nurse Times
Fonte: Cardiochirurgia.com
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