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Ast Ascoli Piceno, niente rinnovo per 50 tra infermieri e oss in scadenza di contratto: è polemica

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Ast Ascoli Piceno, niente rinnovo per 50 tra infermieri e oss in scadenza di contratto: è polemica
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Nei giorni scorsi l’Ast Ascoli Piceno ha comunicato l’intenzione di non rinnovare 50 contratti in scadenza di infermieri e soprattutto oss. Una decisione che suscitato la reazione dei sindacati, convocati per questa mattina dal prefetto, insieme alla direttrice dell’Azienda sanitaria, Nicoletta Natalini, per un tentativo di conciliazione.

La polemica si è presto allargata, specie dopo che la manager sanitaria ha ribadito come, nonostante il taglio di infermieri e oss, la sanità picena regga e vanti delle eccellenze. Una tesi che non vede affatto d’accordo l’ex deputato Luciano Agostini (Pd): “La situazione è drammatica. I servizi sono allo sbando, gli operatori sono sfiduciati, ci sono sempre più abbandoni, le liste d’attesa sono infinite, la situazione finanziaria è fuori controllo. Di questo passo si arriverà al default oppure a nuove tasse per i cittadini di questa regione”.

Sempre Agostini: “Gli ospedali riducono le operazioni chirurgiche ogni settimana di più, i pronto soccorso sono allo stremo, le strumentazioni sono obsolete e si rompono in continuazione. In tutto questo assistiamo allo spettacolo della divisione di 600mila euro di premi tra i dirigenti amministrativi (e anche qui con forti disparità…), mentre è di questi giorni la notizia del futuro licenziamento di infermieri, oss e ausiliari: quasi 50 persone, con altrettante famiglie che si trovano in difficoltà. Intanto si programma la costruzione di nuovi edifici per le case della comunità con i fondi del Pnrr, ma i ritardi probabilmente non consentiranno di farli davvero”.

E ancora: “Purtroppo il disastro sembra ormai alle porte e servirebbe una decisa inversione di rotta, anche perché non ci si può più nascondere dietro la funzione supplente dei privati, la cui azione è peraltro in forte difficoltà. L’attuale Giunta dovrebbe smetterla di fare propaganda sulla pelle dei cittadini, perché le condizioni della nostra sanità sono palesi e sotto agli occhi di tutti”.

Ma Agostini non risparmia critiche neanche all’opposizione: “Con modestia mi sentirei di consigliare alle opposizioni di studiare meglio i dati finanziari ed eviterei di scimmiottare i compendi universitari. La nostra necessità è di costruire un nuovo modello sanitario post-Covid, a partire da una nuova organizzazione territoriale, con la riorganizzazione dell’emergenza-urgenza e l’istituzione dei Cau (centri di assistenza e urgenza, ndr) in funzione di una nuova rete ospedaliera. Nel nuovo piano sanitario, ovviamente, di tutto questo non c’è alcuna traccia, e qualcuno dovrebbe accorgersene, per poi agire di conseguenza”.

Redazione Nurse Times

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