Era finito sotto processo quando ricopriva il ruolo di direttore sanitario della Asl di Lecce. I giudici hanno sancito che “il fatto non sussiste”. Il commento del diretto interessato: “Ho sempre goduto della fiducia dei vertici della sanità regionale”
ANDRIA – “Sono contento. E’ stata acclarata la correttezza del mio comportamento”. A parlare è Ottavio Narracci, direttore generale della Asl Bat. 67 anni, originario di Fasano, Narracci fa riferimento all’assoluzione perché “il fatto non sussiste” da parte della seconda sezione collegiale del Tribunale di Lecce che mette fine ad una vicenda giudiziaria nata alla fine del 2012 e approdata alla fase processuale nel novembre 2015.
Narracci era accusato, quando ricopriva il ruolo di direttore sanitario della Asl di Lecce, di aver utilizzato l’auto aziendale per scopi privati. Il dibattimento, invece, ha fatto emergere un’altra verità: Narracci andava spesso a Bari per il disbrigo delle pratiche aziendali. Da qui quell’assoluzione “perché il fatto non sussiste” che restituisce serenità all’attuale direttore generale della Asl Bat. “Ho sempre goduto dei vertici della sanità regionale” dichiara Narracci contattato telefonicamente dal nostro giornale.
“Del resto – aggiunge – ho sempre operato nel rispetto del prestigio dell’istituzione che rappresento e per la tutela della salute dei cittadini”. E’ sollevato Narracci dall’assoluzione che ripaga delle amarezze di questi anni. “Alla fine del 2012 – ricorda – non ebbi la lucidità di uscire dalla fase dibattimentale”. Il risultato è stato quello di finire sotto processo, cominciato nel novembre del 2015 davanti ai giudici del Tribunale di Lecce: “Anche il processo l’ho affrontato con grande serenità –spiega ancora Narracci -. E, devo dire, sono stato giudicato con altrettanta serenità”.
La stessa serenità che gli permette di guardare a quanto accaduto senza, probabilmente, portare rancore contro quella “manina”, “qualche corvetto” come lo definisce l’attuale direttore generale della Asl Bat, che presentò quell’esposto anonimo nel quale si parlava dell’utilizzo dell’auto di servizio per scopi privati. Certo resta l’amarezza, da parte di Narracci, nel ripensare al fatto che il materiale con il quale venne costruito quel dossier era stato preso dalla direzione della Asl di Lecce. Anche se, alla fine, di quell’esperienza resta la gratificazione dei risultati ottenuti. Amplificata dall’aver cancellato quella macchia.
Salvatore Petrarolo
Foto: web
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