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“Meno lavoro interinale per gli infermieri. Si usino le graduatorie per fare le assunzioni che servono”

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Più opportunità di lavoro e valorizzazione professionale per frenare la fuga di infermieri verso l’estero
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L’intervento di Abukar Aweis Mohamed, consigliere del Collegio Ipasvi di Firenze

“Negli ospedali mancano infermieri, la carenza di questi professionisti è tamponata da società di lavoro di somministrazione (ex agenzie interinali), senza attingere alla graduatoria in essere.

È già accaduto nell’Usl Centro che, per affrontare il picco d’influenza, ha fatto ricorso alla ricerca di circa 25 infermieri a tempo determinato attraverso un’agenzia interinale. A fine dicembre 2016 è uscita ufficialmente la graduatoria del concorso pubblico unificato per infermiere di Estar, con 2094 ammessi, vincitori del concorso, che tuttora sono in attesa di essere chiamati dal servizio sanitario regionale.

I dati parlano da soli: tanti infermieri italiani vengono assunti negli ospedali inglesi ‘a costo zero’, cioè l’Inghilterra risparmia sulla spesa della formazione di base.

Questo scenario si sta verificando anche in Germania e in altri Paesi europei. In Italia, se da una parte si risparmia sul personale infermieristico, dall’altra si affronta una spesa consistente (ed eccessiva se si considera che serve appunto a formare personale destinato all’estero): vengono infatti sostenute sia le spese per l’agenzia di lavoro interinale sia quelle per la formazione universitaria, secondo una programmazione regionale.

Il 2017 è iniziato con 100 nuovi professionisti iscritti al Collegio Ipasvi di Firenze: si tratta di infermieri neolaureati formati dall’Università di Firenze, che rappresentano un capitale da investire nel servizio sanitario regionale.

Ma finché viene privilegiata la formula del lavoro “somministrato” (ex interinale) e finché la graduatoria resta inutilizzata, benché negli ospedali manchino infermieri, che tipo di assistenza può ricevere il cittadino? E questi giovani neolaureati che fine faranno? Non è ammissibile che un Paese civile utilizzi sistematicamente società di lavoro esterne per coprire le carenze, quando esiste una graduatoria già formata che si può tranquillamente utilizzare per chiamare e per assumere i vincitori.

Non si capisce dunque perché si “abusi” dell’inserimento degli infermieri tramite lavoro interinale. Gli infermieri sono professionisti laureati, iscritti all’Albo del proprio ente ordinistico che, dopo tanti sacrifici sia da parte della Regione Toscana che dei loro familiari, si trovano costretti a fuggire all’estero quando invece negli ospedali mancano queste preziose risorse umane.

Non si può erogare un’assistenza “a singhiozzo” pur sapendo che il personale infermieristico non riesce a soddisfare i bisogni dei cittadini. Occorre davvero una stabilizzazione del personale con l’obiettivo di garantire una cura sicura.

Chiediamo pertanto l’intervento della Giunta Regione Toscana, affinché venga accelerata l’attivazione della graduatoria in essere, sia predisposto uno strumento omogeneo che accompagni la formazione del neoassunto e si faccia meno ricorso alle agenzie di somministrazione di lavoro.

Auspichiamo che il cittadino riceva un’adeguata assistenza e che sia ascoltato attivamente. Dare garanzia alla persona assistita equivale a investire nello sviluppo del capitale umano, organizzando e valorizzando le competenze delle risorse con l’obiettivo di ridurre i fenomeni di distrazione, errori e incidenti”.

Abukar Aweis Mohamed

Consigliere Collegio IPASVI di Firenze

 

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