Home Studenti CdL Infermieristica Assistenza infermieristica al paziente tetraplegico
CdL InfermieristicaNT NewsStudenti

Assistenza infermieristica al paziente tetraplegico

Condividi
"Lasciatemi morire con dignità": l'appello di un tetraplegico per il fine vita
Condividi

La tetraplegia, nota anche come quadriplegia, è una condizione in cui si verifica una paralisi totale o parziale delle quattro estremità del corpo e solitamente coinvolge anche il tronco. Questa condizione è causata da lesioni al midollo spinale o al cervello.

Alcune delle cause della tetraplegia:

  1. Trauma alla colonna vertebrale: La causa più comune di tetraplegia è il trauma alla colonna vertebrale. Questo può essere causato da incidenti stradali, cadute da altezze elevate, incidenti sportivi, incidenti sul lavoro o altri eventi traumatici che causano danni al midollo spinale.
  2. Malattie del midollo spinale: Alcune malattie del midollo spinale, come le lesioni vascolari (emorragie o trombosi), le infezioni e le infiammazioni (mielite trasversa, per esempio) possono causare danni al midollo spinale e portare alla tetraplegia.
  3. Malattie neurologiche: Condizioni come la sclerosi multipla, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e altre malattie neurologiche possono influenzare la funzionalità del midollo spinale o del cervello e causare tetraplegia.
  4. Trauma cranico: Lesioni gravi alla testa possono causare danni al cervello, portando alla tetraplegia se le parti del cervello responsabili del controllo motorio sono danneggiate.
  5. Tumori spinali o cerebrali: La crescita di tumori nel midollo spinale o nel cervello può comprimere i nervi o il midollo stesso, portando alla tetraplegia.
  6. Malformazioni congenite: In alcuni casi, la tetraplegia può essere causata da malformazioni congenite del midollo spinale o del cervello.
  7. Ischemia spinale: L’ischemia spinale si verifica quando il flusso di sangue al midollo spinale è compromesso, spesso a causa di emboli o trombi che ostruiscono i vasi sanguigni.

Le conseguenze della tetraplegia variano in base alla gravità e alla localizzazione della lesione al midollo spinale o al cervello. Queste lesioni possono causare perdita di sensibilità, perdita di movimento volontario, disturbi dell’equilibrio e altre complicazioni mediche e fisiche.

Le tipologie di lesioni al midollo spinale

La tetraplegia si verifica a causa di una lesione al midollo spinale o al cervello, che porta alla perdita della funzione motoria e/o sensoriale nelle quattro estremità del corpo e solitamente coinvolge anche il tronco. La posizione e la gravità della lesione determinano il grado di tetraplegia e le aree del corpo colpite.

Le lesioni al midollo spinale possono essere classificate in base alla loro posizione lungo la colonna vertebrale:

  1. Tetraplegia alta (C1-C4): Le lesioni in questa regione alta del midollo spinale coinvolgono il collo e influenzano il controllo del respiro e della funzione dei muscoli del collo, del tronco e delle quattro estremità. I pazienti possono richiedere assistenza respiratoria e possono essere paralizzati dalla testa in giù.
  2. Tetraplegia media (C5-C8): Le lesioni a questo livello coinvolgono il collo e le vertebre cervicali inferiori. La funzione del braccio può essere parzialmente mantenuta, ma le mani possono essere gravemente colpite, con limitazioni nella forza e nel movimento.
  3. Tetraplegia bassa (T1-T12): Le lesioni a livello toracico o lombare del midollo spinale influenzano la funzione del tronco e degli arti inferiori. La funzionalità delle braccia può essere migliore rispetto a quella delle gambe, ma il controllo motorio e sensoriale delle gambe può essere compromesso.
  4. Tetraplegia completa: Quando una lesione causa la perdita completa delle funzioni motorie e sensoriali sotto il livello dell’infortunio, la tetraplegia viene definita completa.

Le lesioni al cervello possono anche causare tetraplegia, a seconda delle aree coinvolte. Quelle cerebrali possono avere effetti specifici sulla funzione motoria e sensoriale, a seconda delle regioni cerebrali colpite.

Nel caso di tetraplegia, i segnali neurali tra il cervello e le parti del corpo interessate sono interrotti, impedendo la trasmissione delle informazioni e il controllo dei movimenti. Di conseguenza, il paziente perde la capacità di muoversi volontariamente o di percepire sensazioni nelle aree colpite.

La tetraplegia è una condizione estremamente grave e può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana e sull’indipendenza del paziente. La riabilitazione, la terapia fisica e altre misure di assistenza sono spesso essenziali per aiutare il paziente a gestire la tetraplegia e cercare di massimizzare la qualità della vita e la funzionalità residua.

Prevenzione

È importante sottolineare che la prevenzione è cruciale per ridurre i rischi di lesioni gravi alla colonna vertebrale o al cervello. L’utilizzo delle cinture di sicurezza nei veicoli, precauzioni per la prevenzione delle cadute e l’adozione di misure di sicurezza nei contesti di lavoro e sportivi possono aiutare a ridurre i rischi di lesioni che potrebbero portare alla tetraplegia.

Ruolo dell’infermiere

L’infermiere svolge un ruolo cruciale nell’assistenza del paziente tetraplegico, fornendo una vasta gamma di cure e supporto per aiutare il paziente a gestire la sua condizione e a raggiungere il massimo grado di benessere possibile. Il ruolo dell’infermiere nell’assistenza del paziente tetraplegico comprende:

1. Valutazione e monitoraggio: L’infermiere valuta attentamente le condizioni del paziente tetraplegico, monitorando i segni vitali, la funzione respiratoria, la pressione sanguigna e altre condizioni mediche rilevanti per garantire il controllo adeguato della sua salute.

2. Assistenza nelle attività quotidiane: aiuta il paziente con le attività di base, come l’igiene personale, l’alimentazione e il cambio di posizione, se necessario. Fornisce supporto e incoraggiamento per aiutare il paziente a mantenere un grado di indipendenza il più possibile.

3. Gestione delle terapie e dei farmaci: gestisce le terapie prescritte dal medico e somministra farmaci secondo il piano di cura. Monitora gli effetti dei farmaci e segnala eventuali reazioni avverse o cambiamenti nella condizione del paziente.

4. Prevenzione delle complicanze: svolge un ruolo chiave nella prevenzione delle complicanze associate alla tetraplegia, come le ulcere da pressione, le infezioni del tratto urinario e le complicazioni respiratorie. Effettua regolarmente controlli della pelle, gestisce la cateterizzazione, se necessario, e promuove la respirazione corretta.

5. Supporto emotivo e psicologico: L’infermiere fornisce sostegno emotivo al paziente tetraplegico e alle sue famiglie, aiutandoli a far fronte alle sfide della condizione e incoraggiandoli a sviluppare strategie di adattamento positive.

6. Educazione del paziente: educa il paziente tetraplegico e i membri della famiglia sulle cure e sulle terapie necessarie, fornendo informazioni sulla gestione della condizione e sull’uso di ausili o dispositivi di assistenza.

7. Collaborazione con il team di cura: L’infermiere lavora in stretta collaborazione con il medico, i terapisti fisici e occupazionali, e altri membri del team di cura per garantire un piano di cura integrato e personalizzato per il paziente.

8. Formazione per l’indipendenza: aiuta il paziente a sviluppare abilità per l’indipendenza, come l’uso di ausili per la mobilità o l’apprendimento di tecniche di trasferimento sicure.

9. Advocacy: agisce come un difensore del paziente, assicurandosi che riceva la migliore assistenza possibile e che le sue esigenze e preferenze siano prese in considerazione nella pianificazione della cura.

L’infermiere svolge un ruolo prezioso nel fornire cure fisiche e psicologiche per il paziente tetraplegico, contribuendo a migliorare la sua qualità di vita, a promuovere il suo benessere generale e per facilitare il processo di riabilitazione e adattamento a questa condizione.

Redazione NurseTimes

Seguici su:

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Demansionamento infermieristico all'AORN di Caserta, si corre ai ripari: convocati 18 oss dalla graduatoria concorsuale
CampaniaNT NewsRegionali

Nursind Caserta: “La carenza di oss nei turni di notte all’Aorn genera demansionamento”

Antonio Eliseo, segretario territoriale di Nursind Caserta, ha inviato una nota a...

NT NewsRegionaliTrentino

Trento, infermiere e addetto alla sicurezza aggrediti al SerD: la condanna di Opi e Nursing Up

Un nuovo caso di aggressione contro il personale sanitario si è verificato...

LombardiaNT NewsRegionali

Lombardia, approvato un regolamento per combattere la violenza contro il personale sanitario

Prevenire e gestire le aggressioni a danno del personale sanitario. È l’obiettivo...