Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa firmato dai segretari generali delle Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM).
Le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari (APCSM) rivolgono un appello urgente alle Federazioni nazionali degli Ordini delle professioni sanitarie per un immediato incontro. La questione è che lo schema di decreto parrebbe evidenziare gravi disparità di trattamento in termini di inquadramento, formazione e progressione di carriera rispetto al Servizio sanitario nazionale (SSN), penalizzando i professionisti sanitari militari e ostacolando la collaborazione intersettoriale, nonché il dual-use delle strutture sanitarie.
Tra le principali anomalie che parrebbero generare disparità formative e rischi operativi, compromettendo l’efficienza del SSMN e la sua integrazione con il SSN, spiccano:
- Ufficiali medici e farmacisti, privi di specializzazione obbligatoria nel SSN ai sensi del DPR 483/1997, inquadrati in area dirigenziale del SSM di FA, con evidenti squilibri formativi.
- Ufficiali odontoiatri, titolari dei requisiti per accedere con la propria laurea magistrale a connotazione specialistica direttamente nell’area dirigenziale nel SSN (DPR 483/1997), costretti a 15 anni di inquadramento in FA nell’area Ufficiali inferiori (equiparabili ai Funzionari della Salute del SSN) e nel cosiddetto Ruolo Speciale, inquadramento per il quale il requisito di ammissione è il diploma di scuola secondaria, anziché nei Ruoli Normali col grado previsto per chi accede con i titoli di laurea magistrale e specializzazione.
- Ufficiali biologi specialisti, titolari dei requisiti per accedere con la propria laurea magistrale e specializzazione direttamente nell’area dirigenziale nel SSN (DPR 483/1997), costretti a 15 anni di inquadramento in FA nell’area Ufficiali inferiori (equiparabili ai Funzionari della Salute del SSN) e nel cosiddetto Ruolo Speciale, inquadramento per il quale il requisito di ammissione è il diploma di scuola secondaria anziché nei Ruoli Normali col grado previsto per chi accede con i titoli di laurea magistrale e specializzazione.
- Ufficiali psicologi, biologi (E.I., A.M. e M.M.I.) e veterinari M.M.I. reclutati nei Ruoli Speciali per il quale il requisito di ammissione è il diploma di scuola secondaria, anziché nei Ruoli Normali, con progressione dilatata di 15 anni nei gradi inferiori rispetto ai professionisti Medici e Farmacisti.
- Ufficiali medici dell’A.M. incorporati nei Ruoli Speciali per i quale il requisito di ammissione è il diploma di scuola secondaria anziché Ruoli Normali, con progressione dilatata di 15 anni nei gradi inferiori rispetto agli stessi professionisti Medici formati in Accademia ed ai Farmacisti;
- Professioni infermieristiche, tecniche, riabilitative e preventive inquadrate come marescialli, equivalenti agli oss del SSN, senza riconoscimento del livello di ufficiali (Funzionari/Dirigenti).
- Professioni socio-sanitarie paradossalmente non ancora abilitate dal ministero della Salute, con potenziali rischi penali ex art. 348 c.p., che possono accedere alle carriere degli Ufficiali del Corpo Sanitario tramite concorsi interni, esponendo a vulnerabilità legali e operative.
Quanto sopra evidenziato rappresenterebbe distorsioni che andrebbero a minare la qualità assistenziale militare e la sinergia con il sistema civile, rendendo necessario ed improrogabile un intervento correttivo.
Per tali motivi si chiede alle Federazioni nazionali – FNOMCeO, FNOPI, CNOP, FOFI, FNOB, FNOVI, FNO TSRM e PSTRP, FNOPO – di assumere una posizione netta attraverso il tavolo di lavoro / incontro urgente promosso da queste APCSM per tecnicamente condividere i correttivi a tutela di tutti i professionisti sanitari militari e non, a tutela della salute di tutti i cittadini in divisa e non.
Redazione Nurse Times
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