Home Specializzazioni Infermiere e rischio Infettivo Antibiotico resistenza: la soluzione dei ricercatori e la black list dell’ O.M.S.
Infermiere e rischio InfettivoSpecializzazioni

Antibiotico resistenza: la soluzione dei ricercatori e la black list dell’ O.M.S.

Condividi
Condividi

Un antibiotico è un farmaco i  grado di avere, nei confronti di batteri (Gram+ o Gram-) azione battericida o batteriostatica.

Purtroppo l’utilizzo smodato e senza un criterio scientifico di tale farmaco comporta un potenziamento di alcuni ceppi batterici, che diventano resistenti e “immuni”.

L’antibiotico-resistenza è un problema serio!

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha redatto una lista dei batteri che maggiormente resistono all’azione degli antibiotici, classificandoli sulla base della pericolosità e del livello di resistenza

L’utilizzo sconsiderato di una preziosa risorsa farmaceutica come gli antibiotici ha permesso lo sviluppo di specie batteriche più resistenti e che non rispondono ad alcun trattamento: è quindi necessario sviluppare nuove molecole in grado di contrastarle.

I ricercatori della School of Systems Biology alla “George Mason University” in Manassas (Virginia, USA) in una ricerca pubblicata su NPJ Biofilms and Microbiomes hanno individuato nel sangue di Drago di Komodo (Varanus Komodoensis) un peptide con capacità microbicide eccellenti.

Il Drago di Komodo è un rettile dalle dimensioni non indifferenti (possono arrivare fino a 3 metri di lunghezza) che vive nelle isole dell’Indonesia. É noto per essere un rettile che non soffre di malattie o infezioni pur consumando molto spesso carne in avanzato stato di decomposizione (e quindi con una carica batterica altissima) e vivendo in un habitat che favorisce lo sviluppo di diverse specie batteriche.

Secondo i ricercatori, il motivo di questa eccezionale resistenza è da ricercarsi nel suo sangue.

I peptidi sintetici contro le infezioni microbiche sono un approccio del tutto nuovo per combattere il problema dell’antibiotico resistenza, si spera promettente.

L’elenco stilato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità è definito su tre scale di priprità:

Priorità 1: FONDAMENTALE
1. 
Acinetobacter baumannii, resistente ai carbapenemi
2. Pseudomonas aeruginosa, resistente ai carbapenemi
3. Enterobacteriaceae, resistenti ai carbapenemi, produttori di ESBL

Priorità 2: ELEVATA
1. Enterococcus faecium, resistente alla vancomicina
2. Staphylococcus aureus, resistente alla meticillina, intermediato e resistente alla vancomicina
3. Helicobacter pylori, resistente alla claritromicina
4. Campylobacter, resistente ai fluorochinoloni
5. Salmonellae, resistente ai fluorochinoloni
6. Neisseria gonorrhoeae, resistente alle cefalosporine, resistente ai fluorochinoloni

Priorità 3: MEDIA
1. Streptococcus pneumoniae, non suscettibile alla penicillina
2. Haemophilus influenzae, resistente all’ampicillina
3. Shigella, resistente ai fluorochinoloni.

In allegato il documento O.M.S.

Documento OMS batterio_resistenza

 

CALABRESE Michele

Fonte

lamedicinainunoscatto.it

www.quotidianosanita.it

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
CdL InfermieristicaInfermiere e rischio InfettivoNT NewsSpecializzazioniStudenti

Batteri Gram-positivi e Gram-negativi: le differenze che devi conoscere

Quando si parla di batteri la distinzione tra Gram-positivi e Gram-negativi è una delle più importanti...

Iss: "Restano elevati i tassi di infezioni correlate all'assistenza e resistenza agli antibiotici"
CittadinoInfermiere e rischio InfettivoNT NewsPrevenzioneSpecializzazioni

Infezioni correlate all’assistenza (ICA)

Le Infezioni Correlate all’Assistenza (ICA) rappresentano un problema crescente nel mondo della...