Dopo il grave episodio dell’ospedale San Camillo di Roma, il segretario nazionale del sindacato chiede interventi decisi a difesa dei professionisti della salute.
“L’aggressione subita nei giorni scorsi da una infermiera dell’ospedale San Camillo di Roma è l’ennesimo, vergognoso episodio perpetrato ai danni di un professionista della salute. Vogliamo aspettare che ci scappi il morto, prima di intervenire per tutelare la loro sicurezza?” Così Gianluca Giuliano, segretario nazionale di Ugl Salute.
“Prendere l’emergenza Covid come causa – prosegue il sindacalista – significherebbe creare un alibi per chi ha lasciato allo sbaraglio e indifesi gli operatori sanitari. Le notizie delle aggressioni riempiono le cronache da anni, ben prima della pandemia. Tutto quello che è stato fatto fino a oggi non basta. A nome dell’intera Ugl Salute esprimo la massima solidarietà alla collega e a tutti coloro che sono stati coinvolti in ignobili e ingiustificate aggressioni”.
E ancora: “Torniamo a richiedere di mettere in massima sicurezza tutti i professionisti, prendendo in considerazione la possibilità di collocare posti fissi di pubblica sicurezza in tutti i luoghi dell’assistenza pubblica em ove non fosse possibile, ricorrere a servizi di sicurezza privata. È evidente che l’approvazione della Legge 113 dell’agosto 2020, con l’inasprimento delle pene per chi commette atti di violenza sugli operatori sanitari, da sola non basta”.
Conclude Giuliano: “Bisogna intervenire con urgenza per creare ovunque passaggi dedicati, che siano accessibili al solo personale sanitario, mettendo in sicurezza le zone più a rischio ed evitando così possibili contatti con gli utenti. Chiediamo, infine, che venga attuata una campagna di informazione per mettere in condizione i cittadini di capire il ruolo fondamentale al servizio della nazione svolto dai professionisti della salute”.
Redazione Nurse Times
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