A luglio 2019 l’Oms Europa ha pubblicato due documenti sull’alimentazione per neonati e bambini: uno studio che dimostra l’esistenza di cibi commercializzati in modo inappropriato come adatti a bambini al di sotto dei 6 mesi di vita e un discussion paper per supportare i Paesi nello sviluppo di un modello di profilo nutrizionale appropriato per gli alimenti destinati all’infanzia.
Inoltre, dal 1 al 5 luglio 2019 si è tenuta a Belgrado la conferenza regionale per la promozione dell’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli in Europa e Asia centrale con l’obiettivo di rafforzare le iniziative di promozione della salute dei bambini e di prevenire e contrastare il double-burden of malnutrition ovvero il doppio problema di aumento sia obesità che di sottonutrizione.
Una buona alimentazione durante l’infanzia è la chiave per assicurare la crescita e lo sviluppo dei bambini. È del 15 luglio scorso la pubblicazione da parte dell’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di un nuovo studio che dimostra che esistono cibi commercializzati in modo inappropriato come adatti a bambini al di sotto dei 6 mesi di vita, e che molti di tali cibi contengano livelli di zucchero eccessivi.
Già nel 2016, l’Oms ha pubblicato la “Guida per porre fine alla promozione inappropriata di alimenti per neonati e bambini piccoli” che mira a rafforzare le regole sul marketing degli alimenti per l’infanzia e i sostituti del latte materno sancite dal “Codice Internazionale per la Commercializzazione dei sostituti del latte materno” del 1981. La Guida Oms del 2016 afferma esplicitamente che gli alimenti commerciali complementari non dovrebbero essere pubblicizzati per i bambini di età inferiore ai 6 mesi.
Si collocano in questo scenario il documento “Alimenti commerciali per neonati e bambini piccoli nella Regione europea dell’Oms” pubblicato a luglio 2019 per supportare l’implementazione della Guida Oms 2016 e aiutare i Paesi europei nel controllo dei prodotti alimentari per l’infanzia attualmente in commercio.
Il documento “Alimenti commerciali per neonati e bambini piccoli nella Regione europea dell’Oms” descrive la metodologia sviluppata per identificare gli alimenti per l’infanzia presenti sul mercato e raccogliere i dati sulla loro composizione, caratteristiche nutrizionali, confezione, etichettatura e promozione.
Nello specifico, gli obiettivi dello studio sono stati:
- raccogliere dati sui prodotti alimentari commercializzati per la prima infanzia (0-36 mesi)
- confrontare la composizione di tali prodotti (incluso il contenuto nutrizionale) con la Guida Oms 2016 e con le linee guida nazionali sull’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli
- confrontare i metodi utilizzati per promuovere i prodotti (etichettatura, indicazioni, prezzi e promozioni) con quanto raccomandato dalla Guida Oms 2016.
Lo studio è stato condotto tra novembre 2017 e gennaio 2018 in quattro Paesi della Regione (Austria, Bulgaria, Israele e Bulgaria). Sono stati raccolti i dati di 7955 prodotti alimentari o bevande commercializzati come adatti per lattanti e bambini piccoli in 516 punti vendita delle città di Vienna, Sofia, Budapest e Haifa.
Alcuni risultati
Le categorie di alimenti identificati sono state: biscotti/wafers, cereali/pappe (pronti all’uso), cereali/pappe (prodotto da ricostituire), purea di frutta e/o verdura, succhi/smoothies/te/altre bevande (pronte da bere), bevande in polvere (da ricostituire), pasti a base di carne o pesce, polvere per frappé a base di latte (milkshake), dolci al cucchiaio (es budini, creme), zuppe, yogurt o a base di yogurt, altri.
I cibi commerciali destinati a lattanti e bambini piccoli sono largamente disponibili in Austria, Bulgaria e Ungheria e, in misura minore, in Israele. In tutti i Paesi una sostanziale proporzione di prodotti (28-60%) è commercializzata per bambini di meno di 6 mesi. Questi prodotti sono in violazione del Codice internazionale e della Guida Oms 2016, che prevedono che i cibi complementari non siano pubblicizzati come adatti a bimbi di meno di 6 mesi. L’Oms chiede anche a produttori e distributori di aderire a tali raccomandazioni, indipendentemente dal fatto che siano state tradotte in leggi nazionali.
Rispetto alla qualità nutrizionale, c’è la preoccupazione che i prodotti destinati alla prima infanzia abbiamo contenuti troppo alti di grassi saturi, zuccheri o sale.
Energia
Dall’indagine è emerso che alcuni dei prodotti analizzati hanno meno energia per 100g rispetto al latte materno (molte zuppe, alcuni yogurt e pasti a base di pesce o di carne, e almeno la metà delle puree di frutta e verdura). Sul versante opposto alcuni prodotti della categoria biscotti/wafers/crisps hanno una densità energetica molto elevata, aumentando il rischio di un eccessivo apporto energetico.
Zuccheri
In tutti e quattro i Paesi sono stati osservati elevati livelli di zuccheri totali. In circa la metà dei prodotti analizzati in Austria, Bulgaria e Ungheria, più del 30% dell’energia proviene da zuccheri. Sebbene i valori osservati negli alimenti analizzati in Israele siano più bassi, quasi 1 prodotto su 5 (18%) contiene più del 30% dei livelli di energia da zuccheri.
Sodio
Ai bambini non dovrebbero essere dati alimenti contenenti sale aggiunto. Da 2 anni di età, l’Oms raccomanda che l’assunzione massima di sodio di 2 g al giorno (equivalente a 5 g per giorno di sale). Una percentuale considerevole delle categorie di carne e di pesce, minestre, zuppe, biscotti/biscotti/wafers/crispe analizzati contiene 50 mg di sodio o più per 100 kcal in almeno 1 Paese.
Tra le altre caratteristiche indagate, la maggioranza dei prodotti riportava la composizione e le proprietà nutritive ma anche slogan sulla salute, in contrasto con quanto previsto dal Codex. Tra le aree di promozione inappropriata dei prodotti, dal 16% al 53% riportavano immagini destinate ad attirare l’attenzione dei bambini (per esempio i fumetti). Queste pratiche sono dannose per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli “perché possono interferire con l’allattamento e con la fiducia dei genitori nell’alimentazione complementare fatta con gli alimenti della famiglia, cucinati in casa, e incoraggiare la dipendenza da alimenti e bevande commerciali”.
Sintesi delle considerazioni chiave
- Potrebbe essere sviluppato un modello di profilo nutrizionale che stabilisca i valori soglia per i cibi appropriati per l’alimentazione dei lattanti e dei bambini piccoli. Ciò sarebbe di supporto alla discussione a livello nazionale e regionale sulla legislazione e le politiche relative a questi prodotti, che stanno diventando sempre più importanti nella Regione europea.
- Potrebbe essere necessario aggiornare le linee guida sulle pratiche di alimentazione complementare in alcuni Paesi della Regione europea per riflettere il contesto moderno, in cui gli alimenti commerciali costituiscono una proporzione più ampia della dieta di neonati e bambini piccoli rispetto a quanto accadeva in precedenza.
- Per i genitori, e per chi si occupa dei lattanti e bambini piccoli, è necessaria una guida su come orientarsi negli acquisti, su come bilanciare la dieta dei propri figli alla luce dei prodotti presenti sul mercato e sull’importanza che continuano ad avere gli alimenti preparati in casa.
- È necessario migliorare l’etichettatura degli alimenti per neonati e bambini piccoli. I produttori e i rivenditori dovrebbero attenersi al Codice internazionale e alla Guida Oms del 2016, anche per quanto riguarda le dichiarazioni e i claims su composizione, nutrizione, salute o sviluppo.
- I prodotti non devono essere commercializzati come adatti a bambini di età inferiore a 6 mesi.
- I produttori alimentari dovrebbero cercare di produrre più alimenti vegetali e naturalmente salati rispetto a quelli a base di frutta e dolci; ridurre il contenuto di zuccheri totali e liberi degli alimenti; non utilizzare zuccheri aggiunti o agenti dolcificanti; usare nomi appropriati ed evitare di produrre dolcetti o dessert.
Parallelamente, l’Oms Europa ha pubblicato anche il discussion paper “Ending inappropriate promotion of commercially available complementary foods for infants and young children between 6 and 36 months in Europe (2019)” pensato per supportare i Paesi nello sviluppo di un modello di profilo nutrizionale appropriato per gli alimenti destinati all’infanzia.
Redazione NurseTimes
Fonte: epicentro.iss.it
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