In un’atmosfera natalizia, un significativo regalo si è materializzato sotto l’albero per i dipendenti della Asl Toscana Centro. Dopo quasi un anno di trattative, è stato ufficialmente concluso il primo contratto decentrato aziendale, considerato dagli attori coinvolti come un “accordo storico” con risultati positivi.
Le sigle di Cgil, Cisl e Uil aziendali hanno sottolineato la piena soddisfazione per i risultati raggiunti in questa lunga maratona negoziale. L’accordo sindacale sulla parte economica del nuovo contratto decentrato aziendale è stato ratificato con un voto favorevole di larga maggioranza dell’assemblea Rsu.
I benefici salariali si estenderanno a tutti i dipendenti di diverse categorie professionali nei prossimi tre anni, con un fondo complessivo di circa 30 milioni di euro. Nell’area dell’Empolese Valdelsa, numerose figure sanitarie vedranno un incremento nelle loro buste paga a partire da gennaio.
Particolarmente elogiato è il servizio della Rems empolese di via Valdorme Nuova, dove tutti gli operatori vedranno un aumento di 100 euro in busta paga. Gli infermieri, Oss ed educatori delle degenze ospedaliere e chirurgiche, delle cure intermedie e dell’hospice beneficeranno di un aumento mensile di 80 euro. Anche gli infermieri di famiglia e i professionisti dell’anatomia patologica vedranno incrementi significativi nelle loro retribuzioni.
Un’altra conquista degna di nota è l’investimento di 6,6 milioni di euro in tre anni per consentire agli operatori di fare uno “scatto d’anzianità” ogni cinque anni. Inoltre, sono stati stanziati 1,2 milioni di euro per aumentare gli importi orari dei turni festivi e estendere i benefici dell’indennità di presenza giornaliera a un più ampio numero di lavoratori. Tuttavia, i sindacati avvertono che nonostante questo successo, le sfide fondamentali della sanità pubblica non sono risolte.
La carenza di personale resta la principale criticità, e già si annunciano proteste per l’inizio dell’anno nuovo.
Simone Baldacci, coordinatore Fp Cgil Asl Toscana Centro, esprime soddisfazione per l’accordo ma sottolinea che rappresenta solo un primo passo verso la realizzazione di un sistema più evoluto di assegnazione degli incarichi professionali.
Se da un lato l’accordo rappresenta un respiro economico per i lavoratori, dall’altro emerge la consapevolezza che ulteriori sforzi saranno necessari per affrontare le sfide strutturali del sistema sanitario pubblico.
Redazione NurseTimes
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