La vicenda che ha visto coinvolti un gruppo di infermieri dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Federico II” di Napoli, costretti a sopperire alle carenze di personale ostetrico in seguito ad una bizzarra disposizione del direttore prof. Giuseppe De Placido è giunta in Procura della Repubblica (leggi articolo).
Sarà dunque il Tribunale Penale di Napoli a dover giudicare la disposizione, che riportiamo di seguito:
“Considerata la grave carenza di personale ostetrico che rende impossibile la formulazione dei turni presso il Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico, nelle more dell’espletamento delle procedure di mobilità per ostetriche, e nell’attesa della pubblicazione del bando concorsuale, si rende indispensabile la mobilità interna degli infermieri. Tali unità prestano servizio presso il Pronto Soccorso Ostetrico
Ginecologico oltre al personale medico”.
A denunciare quanto accaduto è stata l’Associazione Avvocatura degli Infermieri (AADI), ritenendo opportuno agire a tutela della moralità e della dignità della categoria professionale infermieristica. L’accusa rivolta al dirigente sarebbe quella di Apologia di Reato, ovvero aver adottato una condotta consistente nella difesa o nell’esaltazione di fatti o comportamenti illeciti o comunque contraria alle leggi, che si differenzia dall’istigazione per una minore capacità di influenzare i soggetti cui è rivolta.
L’associazione ADI si pone da sempre come obiettivo la tutela degli infermieri dall’abuso che taluni dirigente compiono a danno della professionalità di molti operatori sanitari, con l’auspicio che questa vicenda possa spronare altri dipendenti vittime di situazioni simili a denunciare e allo stesso tempo possa risultare da monito per i dirigenti che in futuro, volessero affidare mansioni improprie agli infermieri, per sopperire alle carenze di personale e poter garantire un maggior risparmio all’azienda.
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