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Un’indagine condotta presso AssoRianimazione di Albano Laziale, sotto la direzione del dott. Francesco Ferrieri (infermiere in area critica). La ricerca nasce nell’ambito della tesi di laurea in Infermieristica presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, con relatori il Prof. Notarnicola e la Prof.ssa Sarra, conclusa con la votazione di 110 e lode.
Una tesi al servizio della comunità
La dott.ssa Aurora Grande ha scelto di indagare un tema cruciale: la formazione alle manovre salvavita e il valore aggiunto del formatore infermiere. Lo studio è stato condotto presso AssoRianimazione, realtà accreditata ARES 118 impegnata nella diffusione della cultura dell’emergenza.
Lo studio: metodo e campione
Questo ha coinvolto 100 cittadini volontari. Il questionario pre-test comprendeva 14 domande a risposta multipla (4 BLS, 3 RCP, 3 DAE, 4 disostruzione), mentre il post-test riproponeva le stesse domande e aggiungeva 4 quesiti aperti su autonomia, conoscenza del DAE, formazione dei bambini e percezione del formatore infermiere.
I dati: la formazione infermieristica funziona
Il 92% dei partecipanti risponde correttamente al post-test. Il 73% si sente in grado di eseguire la RCP autonomamente, il 50% conosce la posizione del DAE nella propria città, l’85% dichiara di voler approfondire informazioni sui DAE disponibili. Il 90% consiglierebbe corsi salvavita ai bambini e il 95% ritiene la formazione infermieristica più efficace e rassicurante di quella laica.
Quanto la formazione ha influito sulle conoscenze dei cittadini
L’impatto della formazione sulle conoscenze dei cittadini è stato significativo e misurabile. Prima del corso, gran parte dei partecipanti presentava conoscenze frammentarie o errate: il 78% non ricordava la sequenza corretta delle manovre salvavita, il 64% temeva l’uso del DAE e oltre l’85% dichiarava che non si sarebbe sentito in grado di intervenire in un arresto cardiaco.
Dopo la formazione infermieristica, il quadro cambia radicalmente: il 92% dei partecipanti risponde correttamente al post-test, il 90% ritiene il DAE semplice e sicuro da utilizzare e solo il 12% afferma di avere ancora paura di intervenire. La formazione, quindi, non ha influito solo sulla conoscenza teorica, ma ha modificato in profondità la sicurezza percepita, la prontezza operativa e la disponibilità ad agire in emergenza, trasformando cittadini incerti in potenziali primi soccorritori.
L’infermiere come educatore alla salute
Lo studio conferma l’efficacia del professionista infermiere nella trasmissione delle competenze salvavita: competenza clinica, autorevolezza, comunicazione chiara e capacità di sostenere emotivamente chi apprende ne fanno la figura ideale per la formazione BLSD.
Impatto sulla comunità
La formazione infermieristica rafforza la cultura della prevenzione: cittadini più preparati, maggiore attenzione al territorio, responsabilità civica accresciuta e maggiore propensione all’attivazione precoce della catena della sopravvivenza.
AssoRianimazione.org: un presidio di formazione, prevenzione e cultura dell’emergenza sul territorio
AssoRianimazione.org opera da anni nella formazione BLSD e PBLSD, nelle attività educative nelle scuole, negli eventi pubblici dimostrativi e nella sensibilizzazione all’uso del DAE. L’associazione è un punto di riferimento per la sicurezza della comunità dei Castelli Romani e dell’area metropolitana romana. Attraverso iniziative costanti, giornate di addestramento, percorsi educativi e attività di prevenzione, AssoRianimazione.org contribuisce in modo concreto alla costruzione di una comunità più consapevole, preparata e resiliente.
Una comunità che si salva insieme
Lo studio non è soltanto un lavoro accademico: è il ritratto di una realtà territoriale che funziona, forma ed educa. I cittadini raccontano di aver acquisito sicurezza, consapevolezza e senso di responsabilità. Quando professionisti e cittadini collaborano, l’esito non è solo statistico: è profondamente umano. Ogni corso, ogni informazione e ogni gesto appreso rappresentano un potenziale intervento salvavita.
Lo studio della dott.ssa Aurora Grande conferma che l’infermiere è il formatore più efficace per diffondere le manovre salvavita. Grazie alla competenza clinica, all’esperienza sul campo e alla capacità comunicativa, il professionista infermiere diventa il cuore della prevenzione, dell’educazione sanitaria e della resilienza territoriale.
Francesco Ferrieri
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