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Concorso oss al Villa Sofia di Palermo: in tre ai domiciliari per corruzione. Anche l’ex governatore Cuffaro

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Accogliendo la richiesta della Procura di Palermo e ritenendo che l’ipotesi di corruzione aggravata sia sostenuta da un quadro indiziario “pienamente provato”, la gip Carmen Salustro ha firmato il provvedimento di autorizzazione degli arresti domiciliari per l’ex governatore siciliano Salvatore (Totò) Cuffaro, per Roberto Colletti, ex direttore generale dell’ospedale Villa Sofia-Cervello, e per Antonio Iacono, direttore del Trauma Center ubicato al quito piano dello stesso ospedale. Sono tutti coinvolti nelle indagini sulla presunta macchina di favori e segnalazioni attorno al concorso per la stabilizzazione di 15 operatori socio-sanitari (oss). Per Vito Raso, storico collaboratore di Cuffaro, è stato invece disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, i tre soggetti finiti ai domiciliari nella mattinata di ieri avrebbero raggiunto un accordo per manipolare lo svolgimento del concorso. A inchiodarli, le intercettazioni ambientali e le attività investigative, che documenterebbero la consegna in anteprima delle domande relative alla prova scritta e degli argomenti relativi alla prova orale, nonché la segnalazione mirata di alcuni candidati. In cambio di tali favori, Cuffaro avrebbe garantito nomine di rilievo all’interno delle aziende sanitarie o promesso nuovi incarichi per i dirigenti coinvolti.

Almeno sei candidati del concorso sarebbero stati “sponsorizzati” da referenti politici e figure legate alla Democrazia Cristiana, il partito di cui Cuffaro è oggi leader nazionale. Le conversazioni intercettate restituirebbero il momento in cui l’ex governatore avrebbe consegnato a Colletti una lista di nomi, corredati dai rispettivi “sponsor”. Ciò sarebbe accaduto il 29 maggio 2024. Un altro passaggio delicato risale poi al 7 e all’8 giugno dello stesso anno, e riguarda un incontro tra Raso e Iacono, durante il quale sarebbe avvenuta la consegna di una busta contenente le tracce della prova scritta.

Ma non basta. Sempre da un’intercettazione ambientale emergerebbe un ulteriore episodio controverso: un candidato si sarebbe recato direttamente all’abitazione di Cuffaro, dove l’ex governatore gli avrebbe consegnato una busta contenente gli argomenti da studiare per la prova fissata in programma l’11 giugno 2024.

In relazione alle accuse, Cuffaro ha ammesso “qualche errore”, Iacono ha ammesso di aver ricevuto segnalazioni e richieste, mentre Colletti ha tentato di minimizzare l’utilità delle promesse ricevute. Giustificazioni che, per il gip Salustro, non scalfiscono l’impianto accusatorio. Il giudice descrive la vicenda come un sistema ben strutturato, in cui ciascun soggetto avrebbe giocato un ruolo per porre in essere utilità reciproche, compromettendo la trasparenza del concorso e violando la parità di trattamento tra i candidati.

Redazione Nurse Times

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