La Federazione Cure Palliative (FCP) e la Società Italiana di Cure Palliative (SICP) hanno di recente annunciato la nascita dell’Associazione Nazionale “Assistenti Spirituali nella Cura”: una nuova realtà per rappresentare e qualificare la figura dell’assistente spirituale nei contesti di fragilità e di cura.
L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che circa il 70% delle persone con malattie croniche o in fase avanzata esprime bisogni spirituali insoddisfatti, legati alla ricerca di senso, riconciliazione e pace interiore. L’obiettivo è colmare questo divario, integrando la dimensione spirituale come parte essenziale dei percorsi di cura, al pari di quella clinica e psicologica.
L’Associazione punta a definire standard formativi, promuovere il riconoscimento professionale e favorire la collaborazione interdisciplinare tra assistenti spirituali ed equipe sanitarie. Una tappa importante verso una cultura della cura che riconosca la spiritualità come dimensione umana universale e diritto di ogni persona assistita.
“La nascita di questa associazione segna un passo fondamentale verso una cultura della cura davvero integrale – afferma Tania Piccione, presidente FCP -. Medici, infermieri e psicologi non possono rispondere da soli ai bisogni spirituali: servono figure preparate, con formazione specifica, che operino in sinergia con le equipe”.
Spiega Giampaolo Fortini, presidente SICP: “Le cure palliative non sono complete se non includono la dimensione spirituale. Ogni persona, davanti alla malattia e alla fragilità, cerca senso, relazione e riconciliazione. È nostro dovere professionale e umano garantire che questi bisogni trovino ascolto e spazio nei percorsi di cura. L’assistenza spirituale è oggi ancora frammentata e priva di riconoscimento, ma rappresenta una delle frontiere più importanti per restituire alla medicina il suo volto autenticamente umano”.
Infine Barbara Carrai, presidente della neonata Associazione: “Iniziamo questo percorso per dare voce e riconoscimento a una professione che opera spesso nell’ombra, ma che accompagna con discrezione e profondità le persone nei momenti più delicati della vita. L’assistenza spirituale non è un accessorio, ma una necessità umana universale. Il nostro impegno sarà definire standard formativi, etici e professionali affinché ogni paziente, in qualunque contesto, possa ricevere anche questa parte essenziale della cura”.
Redazione Nurse Times
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