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Resistenza antimicrobica, scoperto il meccanismo che consente ai batteri di sopravvivere ai farmaci

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Secondo quanto suggerisce uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Edimburgo, la scoperta di un nuovo meccanismo di resistenza agli antibiotici comuni potrebbe aprire la strada a trattamenti più efficaci contro le infezioni batteriche nocive. Agire su questo meccanismo di difesa potrebbe aiutare a combattere la resistenza antimicrobica (AMR), una delle sfide sanitarie più urgenti a livello mondiale.

I risultati dello studio rivelano come un sistema di riparazione all’interno di alcuni batteri svolga un ruolo fondamentale nell’aiutarli a sopravvivere agli antibiotici comunemente usati. Molti di questi farmaci agiscono mirando alla produzione di proteine essenziali per la crescita e la sopravvivenza dei batteri. Ora i ricercatori scozzesi hanno identificato nuovi bersagli farmacologici all’interno di uno speciale sistema di riparazione posseduto da alcuni batteri, noto come Rtc, che consente loro di contrastare gli effetti di questi antibiotici.

L’Rtc agisce riparando l’RNA danneggiato dei batteri, la molecola essenziale per tradurre le informazioni genetiche contenute nel DNA in proteine funzionali all’interno delle cellule, consentendo loro di mantenere la produzione di proteine e la crescita anche in presenza di antibiotici. Una scoperta fondamentale del lavoro è stata che le risposte batteriche agli antibiotici possono essere imprevedibili, poiché l’espressione del sistema di riparazione Rtc varia da cellula a cellula. Questo potrebbe spiegare perché alcune infezioni sono così difficili da trattare.

I ricercatori hanno fatto questa scoperta utilizzando una combinazione di modelli computerizzati ed esperimenti di laboratorio condotti su Escherichia coli, un batterio noto per sviluppare resistenza agli antibiotici. I loro risultati suggeriscono che personalizzare i trattamenti per colpire i componenti chiave del sistema di riparazione Rtc potrebbe migliorare l’efficacia degli antibiotici esistenti, rendendoli più efficaci nell’eradicare le infezioni. Lo studio non solo evidenzia la complessità delle strategie di sopravvivenza dei batteri, ma apre anche nuove strade per lo sviluppo di terapie più efficaci nella lotta contro l’AMR.

I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications. La ricerca, che ha coinvolto anche scienziati della Queen Mary University di Londra e dell’Imperial College di Londra, è stata sostenuta dal Biotechnology and Biological Sciences Research Council, dal Leverhulme Trust e dal Wellcome.

La dottoressa Andrea Weisse, della facoltà di Scienze biologiche e Informatica dell’Università di Edimburgo, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: “I batteri sono esseri molto intelligenti. Hanno imparato a eludere i nostri antibiotici e stanno diventando sempre più bravi in questo. Se non troviamo nuovi farmaci, o nuovi stratagemmi per superarli in astuzia, saremo nei guai. Quello che stiamo cercando di fare qui è capire davvero come funzionano i loro sistemi di difesa. Una volta compreso chiaramente il meccanismo, potremo trovare modi più intelligenti per sconfiggerli e curare le infezioni in modo più efficace”.

Redazione Nurse Times

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