Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fials Lombardia.
Decine di migliaia di infermieri in Lombardia, e centinaia di migliaia in tutta Italia, saranno presto costretti a restituire milioni di euro a causa di un parere restrittivo dell’Agenzia delle Entrate sull’applicazione della tassazione agevolata al 5% per il lavoro straordinario, introdotta dalla Legge di Bilancio 2025.
Secondo la nuova interpretazione, gli straordinari effettuati durante la pronta disponibilità – pur essendo espressamente riconosciuti come lavoro straordinario dal Ccnl del comparto Sanità – non rientrerebbero nella tassazione ridotta, e le aziende sanitarie stanno già procedendo ai conguagli a debito per il periodo di riferimento febbraio-novembre 2025.
“È una decisione che grida vendetta e che colpisce nel vivo chi ha garantito la tenuta del sistema sanitario – dichiara Roberto Gentile (foto), segretario generale di Fials Lombardia –. Non solo si puniscono lavoratori che hanno coperto carenze croniche di personale e turni massacranti, ma li si costringe anche a restituire parte degli stipendi già tassati e liquidati. È un errore tecnico che diventa un’ingiustizia sociale”.
Fials Lombardia si è attivata immediatamente con la segreteria nazionale, in perfetta sinergia, e quest’ultima ha già aperto un tavolo di confronto con gli organi istituzionali nazionali, con l’obiettivo di ottenere una rettifica urgente dell’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate e l’estensione della detassazione del 5% a tutto il comparto sanitario, come più volte richiesto dalla stessa Fials Lombardia.
“Nel dibattito sulla Legge di Bilancio 2026 il Governo ha il dovere di correggere questa stortura – prosegue Gentile –. La detassazione del lavoro straordinario, inoltre, non può essere un privilegio parziale, ma deve riguardare tutti i professionisti della sanità pubblica, che ogni giorno assicurano la continuità delle cure tra carichi e sacrifici enormi”.
Per Fials Lombardia non intervenire subito significherebbe far pagare ai lavoratori un errore burocratico non loro. “Se davvero si vuole dimostrare attenzione al personale sanitario, lo si faccia con atti concreti, non con un conguaglio che suona come uno schiaffo a chi tiene in piedi gli ospedali”, conclude Gentile.
Redazione Nurse Times
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