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Referti falsi per il primariato di Cardiologia: Policlinico Tor Vergata nella bufera

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Policlinico Tor Vergata, “Giù le mani dalla busta paga dei lavoratori”
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La Procura di Roma ha chiuso l’indagine preliminare sui referti clinici falsificati per scalare la carriera e conquistare il primariato di Cardiologia al Policlinico Tor Vergata. Indagine che ha coinvolto l’ex direttore generale Giuseppe Quintavalle, oggi alla guida dell’Asl Roma 1, e il cardiologo Francesco Barillà, ex direttore della Scuola di specializzazione.

Il caso era esploso nel luglio 2023, quando Il Fatto Quotidiano aveva documentato la denuncia del dottor Gaetano Chiricolo contro Barillà, candidato alla successione dello storico primario Francesco Romeo. Secondo l’esposto, Barillà non solo sarebbe stato spesso assente, ma avrebbe anche prodotto decine di referti “artatamente falsificati”.

Sarebbero 45 i referti che Barillà avrebbe redatto 45 referti su carta intestata dell’Università Sapienza – Policlinico Umberto I, alterando date, reparti e firme di responsabili. Documenti che avrebbero consentito di attestare una “comprovata esperienza in emodinamica”, requisito decisivo per ottenere la nomina a direttore dell’Unità di Cardiologia di Tor Vergata.

A Quintavalle viene invece contestato di aver accettato e validato quegli atti, garantendo loro copertura istituzionale e rendendo così possibile la nomina a primario di Barillà. Quest’ultimo ha già concluso i due anni di incarico, lasciando il posto solo dopo il pensionamento, mentre il suo presunto “garante” è stato promosso a capo della più grande Asl del territorio. Qualora le accuse trovassero conferma in aula, si riaccenderebbe il dibattito sui baronati universitari e sulla scarsa trasparenza che ancora caratterizza molte nomine negli ospedali romani.

Redazione Nurse Times

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