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Salvò un paziente, ma fu sospeso dall’Asp Messina per aver somministrato un farmaco senza autorizzazione: riabilitato l’infermiere Pippo Calà

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Pippo Gianluca Calà

Somministrò un farmaco che aiutò un paziente a superare una crisi, ma non era autorizzato a farlo. Un mancato rispetto del protocollo che sei anni fa costò la sospensione dal servizio per 15 giorni, senza stipendio, a Pippo Gianluca Calà, infermiere dell’ospedale San Vincenzo di Taormina (Messina) dal 2000, noto per le sue battaglie sindacali a tutela della categoria.

Il provvedimento disciplinare fu disposto dall’Asp Messina il 12 novembre 2019 e scattò il 1° dicembre, ma la vicenda incriminata risale a quattro mesi prima. Al mese di luglio, per l’esattezza, quando Calà, per far fronte a una situazione di emergenza, decise appunto di somministrare un farmaco “senza la preventiva autorizzazione” del medico in Cardiologia.

“Dalle relazioni – scrisse a suo tempo la direzione del reparto – si evinceva che Calà aveva operato in condizioni di disagio in quanto, per cause di forza maggiore, unico infermiere in turno per i 12 pazienti presenti in degenza ordinaria, e la situazione gli imponeva di agire con tempestività. Tuttavia nulla può giustificare da parte di un infermiere la somministrazione di farmaci a pazienti ricoverati, senza la preventiva indicazione del sanitario di turno”.

Ritenendo ingiusta la sanzione, l’infermiere impugnò la relativa delibera. Il 29 maggio scorso l’Uoc Avvocatura dell’Asp Messina ha trasmesso l’accordo transattivo intervenuto tra l’Azienda e il dipendente interessato, avente a oggetto la conversione del provvedimento disciplinare in rimprovero verbale, con conseguenti restituzione delle somme dovute a titolo di retribuzione e cancellazione dal fascicolo personale, nonché abbandono del giudizio iscritto. Una transazione che, una volta ratificata dal direttore generale Giuseppe Cuccì, ha di fatto riabilitato Calà.

“Ho sofferto tanto. Per me è la fine di un incubo e sono grato ai vertici Asp, in particolare al direttore generale, dottor Cuccì, per questo atto che, dopo cinque anni e mezzo, pone rimedio all’ingiustizia che ho subito”. Questo il commento di Calà, molto conosciuto in Sicilia anche per il suo impegno in difesa delle famiglie sui temi della disabilità e dell’autismo.

Redazione Nurse Times

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