“Abbiamo portato all’attenzione dell’amministrazione le gravi criticità del carcere di Modena, con particolare riferimento alle condizioni di lavoro degli infermieri, già denunciate dalla Fp Cgil. La dotazione di personale sanitario, scesa a 14 unità rispetto alle 19 dello scorso anno, aggrava una situazione già estremamente difficile, resa ancora più insostenibile dalle temperature elevate e dal sovraffollamento: i detenuti sono saliti a 586, quasi il doppio della capienza regolamentare”. Questa la denuncia dei consiglieri comunali Luca Barbari e Francesco Antonio Fidanza (Pd), in merito alla situazione del carcere Sant’Anna di Modena.
“Riteniamo positive le azioni intraprese dall’Ausl Modena e l’attenzione dell’amministrazione comunale, ma siamo di fronte a un’emergenza che richiede misure straordinarie – proseguono -. I problemi strutturali possono essere affrontati solo dal Governo nazionale, che però resta inerte. Se il Governo consente che il carcere Sant’Anna sia costantemente in sovraffollamento, come dimostrano i 50 detenuti in più rispetto all’anno scorso, è evidente che anche gli organici, compresi quelli sanitari, debbano essere adeguati”.
“Il degrado dell’edificio, tra impianti elettrici danneggiati, infiltrazioni, cimici del letto e caldo infernale, colpisce non solo i detenuti, ma anche chi lavora in quel contesto – ribadiscono Barbari e Fidanza -. Lo Stato deve fare di più: i lavoratori pubblici non hanno bisogno di encomi postumi dopo le tragedie, ma di condizioni dignitose e sicure. Occorre prevenire episodi di autolesionismo e violenza, e consolidare innovazioni come la telemedicina, oggi in fase di sviluppo. Le cronache recenti parlano di un decesso per arresto cardiaco nel carcere di Sollicciano (Firenze, ndr), dove il caldo era insostenibile: non vogliamo che accada lo stesso a Modena”.
Concludono i due consiglieri: “Servono anche misure incentivanti per il personale sanitario penitenziario, come canali preferenziali per trasferimenti o altri benefici. A un anno dai ‘decreti carceri’ ne constatiamo l’inefficacia. Gli uffici ministeriali non forniscono nemmeno le analisi tecniche per avviare i lavori. La destra modenese, che ci accusava di allarmismo, oggi è smentita dai fatti. Il Pd modenese, in consiglio comunale e in Parlamento, continuerà a raccontare la realtà del carcere Sant’Anna e a lavorare con tutte le istituzioni per ottenere un impegno straordinario da parte dell’Ausl Modena per colmare le gravi inadempienze statali”.
Redazione Nurse Times
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